Pescara città dello sport Nuovo esposto in procura

Fli denuncia incarichi poco trasparenti, doppia diffida a Mascia e Testa

PESCARA. Non convincono le spese sostenute e gli incarichi affidati da Comune, Provincia e Camera di commercio per il titolo di Pescara Città europea dello sport 2012. Fli ha presentato un altro esposto alla procura e inviato 2 diffide al sindaco Mascia e al presidente Testa. Intanto, domani il consiglio comunale tornerà a discutere della proposta del centrosinistra di istituire una commissione d'inchiesta per verificare le spese, considerate eccessive, sostenute dall'amministrazione Mascia per il titolo. La procura di Pescara, messa in moto da due esposti presentati nei mesi scorsi dall'Idv e da Fli per non aver ricevuto la documentazione richiesta, consegnata solo pochi giorni fa dal Comune, sta continuando la sua indagine, per ora senza ipotesi di reato.

ALTRO ESPOSTO. Ieri, il capogruppo di Fli Massimiliano Pignoli ha annunciato di aver presentato un altro esposto alla procura della Repubblica, il secondo in pochi mesi. «Il motivo», ha spiegato il capogruppo, «è quello di verificare se le modalità con le quali il comitato promotore ha affidato l'incarico di collaborazione a progetto a Barbara Briolini e l'incarico alla Mirus di curare la cena di gala, organizzata nella sala consiliare del Comune nel novembre 2010, in occasione della visita di tre giorni della commissione Aces, siano conformi alle previsioni stabilite dal codice dei contratti».

«Dalla lettura dei verbali del consiglio direttivo del comitato promotore», ha spiegato Pignoli, «sembra che gli incarichi siano stati conferiti senza una preventiva valutazione dei curricula e dei preventivi di offerta». Sospetti pesanti che rischiano infiammare di nuovo le polemiche, sollevate in questi mesi dall'opposizione per gli alti costi sopportati dai componenti del comitato. Finora, sono stati versati 227mila euro, di cui 110mila dal Comune, 10mila dalla Provincia, 30mila dalla Camera di commercio e 77mila dal Coni sottoforma di servizi.

«Il codice dei contratti», ha fatto presente il capogruppo di Fli in Comune, «prevede che prima di affidare un incarico siano valutati più preventivi e più curricula da parte dei soggetti affidatari». «Su questo punto», ha sottolineato, «chiediamo che la magistratura faccia piena luce». «Il Consiglio di Stato», ha aggiunto il coordinatore cittadino di Fli Fabio Di Paolo, «ha reiteratamente affermato che anche nel caso in cui si proceda ad affidamento diretto, siano comunque rispettati i principi di trasparenza, di par condicio tra gli operatori economici e di rotazione, al fine di garantire l'imparzialità nella gestione delle risorse pubbliche».

DOPPIA DIFFIDA. Oltre all'esposto, sono state presentate anche due diffide. La prima, di Pignoli, inviata al sindaco Luigi Albore Mascia; la seconda, del capogruppo di Fli alla Provincia Gianni Teodoro, indirizzata al presidente della Provincia Guerino Testa. In entrambe si chiede l'immediato scioglimento del comitato promotore, di cui è presidente il sindaco Mascia e vice l'assessore comunale allo sport Nicola Ricotta, per aver raggiunto l'obiettivo prefissato, cioè l'assegnazione del titolo di Pescara città europea dello sport 2012.

«L'atto costitutivo», ha affermato Teodoro, «prevede che il comitato, una volta conseguito il titolo, cessi le sue funzioni e che sia avviata la procedura di liquidazione». Ma nessuno dei componenti ha finora mostrato la volontà di scioglierlo. Anzi, Mascia nel Piano triennale delle opere pubbliche ha fatto inserire uno stanziamento di altri 350mila euro a favore del comitato per realizzazione di alcune opere, che non vengono indicate. Nelle diffide si invitano Mascia e Testa «a convocare, entro il termine di trenta giorni dal ricevimento delle diffide, il consiglio direttivo del comitato promotore al fine dell'approvazione del conto consuntivo relativo all'esercizio 2011 e di procedere all'immediato scioglimento e liquidazione del comitato, nominando il soggetto liquidatore».

«Non riteniamo che il Comune e la Provincia», ha avvertito Pignoli, «debbano impiegare ulteriori risorse pubbliche. Si parla di circa 200mila euro solo nello scorso anno, soldi che magari potevano essere destinati al sociale». «Io sono per le regole che devono essere applicate», ha concluso Teodoro, «se ciò non dovesse avvenire, andremo avanti in modo conseguente».

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