la denuncia

Pescara, Cosap mai pagata: revocate 30 licenze

Lo hanno detto gli ambulanti pescaresi durante il consiglio comunale straordinario sul mercatino senegalese; sì al trasferimento nel sottopasso della stazione

PESCARA. Trenta licenze revocate agli ambulanti pescaresi che non hanno pagato la Cosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico. È emerso ieri durante il consiglio comunale dedicato allo spostamento del mercatino dei senegalesi sull’area di risulta. Il Comune vuole trasferire le oltre cento bancarelle dentro un sottopasso della ferrovia lungo via Ferrari, attualmente vuoto e murato, senza luci e senza bagni. Quel mercatino sotto la stazione di Pescara Centrale sarebbe dovuto restare «in via provvisoria» solo 4 mesi sull’area di risulta, come dice un’ordinanza del 1994 dell’allora sindaco Mario Collevecchio, e invece sono passati 21 anni: le bancarelle, da appena 15, sono diventate più di cento. In Comune si sono alternati 4 sindaci e nessuno, finora, ha cambiato la situazione: il quinto è Marco Alessandrini del Pd che ha promesso di «prendere il toro per le corna».

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Ma gli ambulanti locali masticano amaro: «Mentre si pensa ad attrezzare un’area a spese dei cittadini, non ci si è pensato due volte a ritirare le licenze a quegli ambulanti che non sono in regola, di pochi giorni, con il pagamento della Cosap» ha denunciato Simona Cavalazzi, della Confcommercio parlando durante il consiglio straordinario. Anche il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli ne ha parlato: «Tutti devono pagare la Cosap», ha detto, «e lo dico a fronte delle 30 revoche agli ambulanti locali». Ma secondo l’assessore Pd al Commercio Giacomo Cuzzi non c’è stato alcun pugno di ferro del Comune: «Si tratta di una normale attività amministrativa, peraltro obbligatoria. E comunque si parla di mancati pagamenti che si protraggono da oltre un anno: chiaramente, il Comune non fa revoche per pochi giorni. Anche perché la procedura per arrivare alle revoche è complessa e prevede diversi solleciti a mettersi in regola. Evidentemente, questo non è accaduto».

Le 30 revoche, però, hanno tenuto il consiglio in bilico tra gli ambulanti pescaresi – tutti schierati per la chiusura del mercatino dell’area risulta con i senegalesi inseriti nei mercati cittadini – e i senegalesi che ripetono: «Vogliamo metterci in regola». «L’unico modo legale di spostare il mercatino etnico è inserirlo nei mercati rionali», ha detto ancora Cavalazzi. «La migliore soluzione è integrare i senegalesi con noi», gli ha fatto eco Vincenzo Prezioso, rappresentante degli ambulanti della Confcommercio. E la stessa richiesta è arrivata anche dall’opposizione di centrodestra: «Il tunnel non può essere una soluzione definitiva, è solo il modo di evitare la protesta dei residenti di via De Gasperi», ha detto Antonelli riferendosi alla prima idea del Comune, poi scartata.

Anche Cuzzi, però, vorrebbe mettere i senegalesi nei mercati cittadini ma non c’è posto: «Non è possibile mettere 50 o 60 postazioni ai Colli, in via Pepe o a piazza Duca e lo sanno anche gli ambulanti, né c’è spazio nei mercati coperti. Sarebbe la soluzione migliore ma non si può fare», ha detto l’assessore che, con questa dichiarazione, ha spento ogni accenno di protesta, «il tunnel sarà un’area attrezzata con segnaletica, luci, bagni, cancelli e controlli. E si pagherà finalmente la Cosap». Finora, gli ambulanti non hanno pagato la tassa perché la porzione di area di risulta sulla quale lavorano è di proprietà di Rfi.

Il M5S boccia l’ipotesi del tunnel a beneficio dell’inserimento nei mercati: «È un rattoppo mediatico che continuerà a dividere i commercianti», per la capogruppo Enrica Sabatini. E il M5S ha presentato una diffida al sindaco denunciando rischi per la sicurezza e igienico-sanitari affinché fermi l’ipotesi sottopasso. Ma Alessandrini vuole andare avanti lo stesso e il progetto ha ricevuto il sì del consiglio (14 voti): «Vogliamo prendere il toro per le corna e il toro è una questione aperta da oltre 20 anni». Lo stesso sindaco, l’11 agosto scorso, ha firmato un’ordinanza di sgombero del mercatino ma non è stata applicata: «L’atto è ancora vigente ma non gli abbiamo dato seguito perché i problemi non si risolvono con la celere e gli autoblindo. Servono soluzioni durature che puntino a rispetto delle regole, sicurezza e integrazione». Per Alessandrini, il tunnel lungo 90 metri e largo 20, è adatto: «Abbiamo fatto un sopralluogo con Polfer, Asl e vigili del fuoco e nulla osta al trasferimento». Sì anche a una proposta del M5S (15 voti) per continuare a studiare come inserire i senegalesi nei mercati.

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