Pescara, ecco il nuovo stadio: negozi, ristoranti e museo 

All’interno dell’impianto previsti anche un centro congressi e un’area food  Sebastiani e il sindaco ottimisti: «Sarà tutto pronto per la stagione 2020-21»

PESCARA. «Noi siamo abruzzesi e guardiamo l’Adriatico e la montagna, quindi il verde. E questo colore, la sensazione che dà, dominerà nel nuovo stadio». Così l’architetto Giovanni Vaccarini a chi gli chiede a che cosa sia ispirato il progetto “Pescara Arena” che  è stato presentato con una grande convention al porto turistico Marina di Pescara, nel padiglione espositivo della Camera di Commercio per l’occasione tappezzato di fotografie a misura d’uomo di tribune gremite di festanti tifosi biancoazzurri, con tanto di audio di cori, incitazioni al gol, fischi a intrattenere la folta platea – secondo una perfetta regia della Pomilio Blum – in attesa di scoprire come sarà e quando sorgerà il nuovo stadio tutto del Delfino.
Padrone di casa il presidente del Pescara Daniele Sebastiani, ospiti sul palco – intervistati da Daniele Barone e Grazia Di Dio di Sky Sport – un entusiasta Giovanni Malagò («uno sport migliore esige impianti migliori e Pescara lo merita»), presidente nazionale del Coni, Enzo Imbastaro, numero uno del Coni Abruzzo Andrea Abodi, presidente dell’Istituto del Credito Sportivo, l’allegro e irriverente patron della Sampdoria Massimo Ferrero, il sindaco Marco Alessandrini particolarmente ottimista.

Una sessione tecnica è stata dedicata al progetto Pescara Arena. Che l’architetto del Gruppo Proger (che si occupa della progettazione appunto) Vaccarini sintetizza a margine dell’iniziativa con il Centro partendo dal verde dei monti e dell’Adriatico: «Il sito dove sorgerà è quello dove lo prevede il Prg da venti anni: nella zona della pineta dannunziana. La struttura sarà la porta sud della città, con un importante nodo di scambio per chi viene da sud, parcheggio, terminal del trasporto pubblico di massa, via della Bonifica sarà demolita, la pineta riunita, espansione verso l’uscita della circonvallazione, anch’essa demolita . L’intervento affiancherà la ferrovia (con stazione), su cui ora corrono 130 treni verso nord e altrettanti verso sud, che diventeranno 240 e 240: pensate che visibilità avrà», rimarca l’architetto. «E non sarà solo uno stadio, ma un pezzo di territorio, con un mix di funzioni, per cui non fruibile unicamente nei 25 giorni delle partite, ma anche negli altri dell’anno. Sarà “Casa Pescara”, con negozi, sale di intrattenimento, ristoranti, un museo e tanto altro».
Chiaro il riferimento allo Juventus Stadium e l’intervento in video poi del direttore della struttura torinese, Francesco Gianello lo conferma: «In poco tempo il nostro è diventato polo di attrazione per l’intera città, non solo per sportivi», ha detto, «si pensi ai 600mila visitatori del museo, o al fatto che ora contiamo più di 150 eventi l’anno, praticamente un giorno sì e uno no, ospitando dalle feste di compleanno dei tifosi di ogni età a manifestazioni culturali e convegni sportivi».

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