Pescara esclusa dalle rotte per l'Est

La Snav: il collegamento con la Croazia resta a Ortona anche nel 2012

PESCARA. I collegamenti marittimi con la Croazia partiranno dallo scalo di Ortona anche l'anno prossimo. La Snav ha dato il benservito a Pescara, che non è riuscita a rianimare in tempo, con un adeguato dragaggio, il porto agonizzante con i fondali totalmente insabbiati.

Ieri, sono arrivati a Pescara l'amministratore delegato e la responsabile per l'Adriatico della compagnia marittima Raffaele Aiello e Stefania Vago per annunciare, in una conferenza stampa, l'addio allo scalo pescarese, diventato quasi inaccessibile alle imbarcazioni per l'acqua troppo bassa.

Erano presenti il titolare della società Sanmar Bruno Santori, i consiglieri del Pd Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio, il presidente della Camera di commercio Daniele Becci. A conferenza cominciata si è fatto vedere anche il commissario straordinario per il porto Guerino Testa.

La decisione di trasferire il catamarano Pescara jet allo scalo di Ortona per la stagione in corso è stata presa domenica scorsa, dopo le prove nel porto con l'imbarcazione, che ha toccato il fondo con le pinne stabilizzatrici e ha rischiato di bloccarsi. Poi, lunedì scorso, i rappresentanti della compagnia hanno ricevuto una lettera, definita «laconica e avvilente», dal commissario straordinario Testa, che avvertiva dell'impossibilità di effettuare i lavori di dragaggio durante la stagione balneare. Un duro colpo per la compagnia e per gli oltre 15mila cittadini che hanno prenotato il viaggio in Croazia. Ora, saranno costretti a partire da Ortona che dista 20 chilometri da Pescara.

La stessa cosa accadrà l'anno prossimo, a meno che la Snav non riceva entro ottobre le dovute garanzie che il porto del capoluogo adriatico potrà tornare transitabile.

SNAV CHIEDE I DANNI. La compagnia marittima sostiene di aver subìto danni ingenti, per ora non quantificabili, per essere stata costretta a trasferire il collegamento ad Ortona e l'amministratore delegato non esclude la possibilità di chiedere un risarcimento alle istituzioni competenti.

«Abbiamo subìto danni economici notevoli», ha detto Aiello, «che saranno quantificati alla fine dell'estate». «Stiamo cercando di rimettere in piedi la stagione», ha rivelato la Vago, «ma a livello di prenotazioni c'è stato un blocco». «La parte che più ci fa male, al di là degli aspetti commerciali», ha aggiunto l'amministratore delegato, «è che stiamo buttando alle ortiche 11 anni di successi, in cui ce l'abbiamo messa tutta per far sì che a Pescara iniziasse a muoversi qualcosa. Stiamo lasciando un progetto molto importante, partito nel 2001».

CRITICHE AGLI ENTI. I due dirigenti della Snav non hanno risparmiato critiche alle amministrazioni locali per non aver realizzato il dragaggio atteso da anni. «Il dragaggio è la base per un porto», ha osservato Aiello, «dopo una precedente rassicurazione per iscritto, ci siamo resi conto che la situazione era ben peggiore di quanto preannunciato quando l'imbarcazione è entrata nello scalo». «Abbiamo avuto difficoltà a trovare un interlocutore», ha fatto notare, «non so di chi sono le colpe, ma credo che le amministrazioni debbano rimboccarsi le maniche». Al termine della conferenza stampa, Becci è intervenuto per chiedere scusa alla Snav a nome di tutte le istituzioni locali competenti. «Voi della Snav ci state facendo fare una bella figura, quando invece abbiamo fatto una pessima figura», ha concluso il presidente.

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