Pescara, Geriatria sovraffollataa Medicina 10 letti nei corridoi

Bloccati i ricoveri per fermare l'emergenza. Pazienti infilati sotto il telefono pubblico e protetti soltanto da paraventi rotti. La rabbia dei familiari: "Non c’è rispetto per gli ammalati"

PESCARA. Dieci letti in corridoio a Medicina, altri quattro a Geriatria dopo un giorno di ricoveri bloccati. È questa l'emergenza cronica dell'ospedale di Pescara. Monta la protesta dei pazienti costretti a stare in corridoio, protetti soltanto dai paraventi presi dagli ambulatori: a Medicina, settimo piano, su uno dei paraventi, c'è scritto con un pennarello nero «rotto, rotto, rotto»; a Geriatria, sesto piano, sul letto di un paziente c'è un cartello di carta appeso con il nastro adesivo che avverte: «Sbarra rotta, non spostare».

Bastano queste due istantanee per innescare la protesta dei familiari dei pazienti ricoverati: «Con tutti i soldi che la sanità assorbe, non è possibile essere trattati in questo modo», dice uno di loro chiedendo di restare anonimo e indicando il pavimento rotto di Medicina Est. Sul pavimento azzurro si aprono buchi con il cemento a vista: non accade una volta soltanto, i buchi si ripetono di metro in metro e sono un pericolo per i pazienti che camminano in corridoio portandosi dietro le flebo e per i visitatori.

«Si corre il rischio di ferirsi in ospedale», dice il parente di un altro paziente, «è il colmo». Ventidue i malati stipati in corridoio domenica a Medicina, come raccontano i pazienti, dieci ieri: a Medicina, si sfrutta ogni angolo del reparto. Così, succede che il letto di una paziente sia incastrato sotto il telefono pubblico: è come essere ricoverati in una cabina telefonica. Così, chi non ha il cellulare - e tra gli anziani non sono pochi - e deve fare una telefonata, è costretto a chiedere il permesso, a salire sul letto di un altro paziente e ad afferrare la cornetta arancione.

A Geriatria i quattro letti ancora in corsia sono i resti dell'ultima ondata di emergenza. Venerdì scorso per «almeno 24 ore», con una nota del coordinatore delle direzioni mediche ospedaliere Valerio Cortesi, i ricoveri sono stati bloccati: troppi pazienti ammassati in poco spazio. Così, dopo il blocco, in corridoio sono rimasti quattro pazienti. (p.l.)

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