Pescara, giovane preso a pugni da uno sconosciuto

Torna l'incubo knockout game: in piazza Unione un ventenne aggredito alle spalle mentre andava a riprendere la sua macchina: «Un colpo da dietro all'improvviso, mi ha colpito forte all'orecchio»

PESCARA. Un pugno tirato all’orecchio da dietro, senza motivo. Violento al punto da causargli una ferita suturata con sette punti in ospedale. Ma, per fortuna, non così preciso da colpirlo alla tempia, con conseguenze ben peggiori. È riandato in scena il knockout game, ieri notte, il gioco criminale di tirare cazzotti agli sconosciuti con l’obiettivo di stenderli con un colpo solo. In piazza Unione, vittima un pescarese di 20 anni, studente universitario alto, ben piazzato, che fa sport agonistico e che sicuramente, preso di fronte, avrebbe saputo reagire. Ma il “gioco” ha regole vigliacche e si esalta con l’effetto sorpresa, decisivo per rendere inermi le vittime prescelte. Così è successo la scorsa estate sulla strada parco e sulla Riviera, così era successo in via delle Caserme qualche anno fa e così è accaduto di nuovo ieri notte. La dinamica è sempre uguale ed è contenuta nel fotogramma della follia che descrive al Centro F.D.F. all’uscita della Questura, dove ieri è andato a presentare denuncia.

«Stavo camminando in piazza Unione», racconta, «erano circa le quattro e con un mio amico mi ero appena incamminato verso il centro, per riprendere la macchina, dopo aver passato la serata tra i locali di Pescara Vecchia». Una serata tranquilla, assicura F.D.F. e soprattutto, «senza screzi o liti con nessuno». È quando arriva più o meno al centro di piazza Unione che avviene l’imprevedibile. «Stavo camminando tranquillo, quando dal nulla è arrivato uno da dietro e mi ha tirato un pugno violento all’orecchio destro. Ho iniziato a sanguinare, ma non me ne sono reso conto subito. Anche se non sono caduto a terra sono rimasto frastornato, mi sono girato d’istinto per vedere chi fosse, che era successo. E l’ho visto. Ma non saprei descriverlo, perché ero davvero offuscato. Mi ricordo solo che era magrolino, abbastanza alto. Avrà avuto più o meno 22, 23 anni. Aveva una giacca lunga grigia, non so dire se un piumino o altro. Di certo uno mai visto in vita mia».

Sono pochi secondi quelli che passano dal pugno vigliacco alla fuga del cecchino, ma bastano perchè gli sguardi di aggressore e vittima si incrocino anche solo per pochi istanti. «Lui è rimasto un attimo fermo, forse si aspettava che cadessi non lo so. Perché lì per lì non c’ho capito niente. Ma quando l’ho visto scappare, d’istinto gli sono corso dietro insieme al mio amico. Lui mi diceva “vieni vieni”, senza inflessioni, mi è sembrato italiano. Abbiamo provato a stargli dietro ma ha fatto perdere subito le sue tracce. Verso via dei Bastioni mi sembra».

Quando rinuncia a raggiungerlo, F.D.F. si rende conto che l’orecchio gli sta sanguinando e con l’amico va subito in ospedale. Al pronto soccorso si sente dire che quel pugno gli ha quasi aperto l’orecchio. E bene gli è andata: la prognosi è di dieci giorni, non sembrano esserci lesioni interne, può tornare a casa. Alla fine di quell’alba da incubo il ragazzo chiama i genitori, gli racconta tutto. E anche a loro ripete: «Non l’avevo mai visto prima, non c’era stato nessun problema durante la serata, con nessuno. Stavo semplicemente andando a riprendere la macchina a piedi».

Adesso saranno le telecamere della zona a completare il suo racconto con dettagli decisivi per incastrare il delinquente che ha agito a volto scoperto. «Un gesto vigliacco», ribadisce il ventenne. Che ai poliziotti ha aggiunto un dettaglio tutto da verificare, cone lui stesso ha precisato, ma comunque importante: «Mi hanno detto che ieri sera c’era uno che andava in giro a menare, era scoppiata pure una rissa a Pescara vecchia».

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