Pescara, gli aspiranti sindaci. Di Paola: reddito minimo alle famiglie contro la crisi

la candidata con la lista L’altra città: "Punto su nuove piste ciclabili per migliorare la qualità della vita"

PESCARA. Più piste ciclabili. Un potenziamento dei mezzi pubblici. Un nuovo canile, «perché quello di oggi è situato lungo il fiume in una zona a rischio di esondazione». Loredana Di Paola, 51 anni, esponente del Wwf e dell’associazione Marelibero, candidata a sindaco con la lista civica L’altra città, non smentisce la sua anima ambientalista. Buona parte del suo programma è dedicato a misure in grado, a suo dire, di migliorare la qualità della vita dei pescaresi. Ma non solo. La candidata ha anche qualche idea per aiutare le famiglie in difficoltà. Lei propone un reddito minimo per tutte quelle persone che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. «Riserverò una particolare attenzione», dice, «anche ad un’emergenza sinora sottovalutata che sta mettendo in crisi tante famiglie, cioè quelle famiglie che hanno a carico persone con problemi psichiatrici. Questa città non è a norma di legge sulla presenza di gruppi di appartamento che dovrebbero essere almeno 6 e noi ne abbiamo uno solo, privato».

Di Paola, partiamo ricordando perché Rifondazione comunista e ambientalisti hanno formato una lista civica per andare da soli.

«Abbiamo deciso di andare da soli e di non allearci con il centrosinistra perché abbiamo un programma ben preciso. La nostra è l’unica lista di sinistra. Certo, la candidatura di Luciano D’Alfonso alla presidenza della Regione ha influenzato questa scelta, anche se ritengo che il candidato sindaco Marco Alessandrini sia una brava persona. Nelle liste di D’Alfonso sono presenti personaggi del centrosinistra, ,ma anche del centrodestra, che non possiamo accettare. In questo momento il Pd è molto lontano da noi».

Parliamo del suo programma: quali sono i punti principali?

«Io penso che Pescara abbia due risorse fondamentali: il mare e il fiume. Queste risorse fino ad oggi non sono mai state considerate, né dal centrodestra e né dal centrosinistra. Penso alla spiaggia, oggi il mare a Pescara non si vede più. Le amministrazioni che si sono succedute hanno favorito alcune categorie permettendo anche occupazioni abusive. Noi come Marelibero siamo stati i primi a scoprire il fenomeno degli sdoppiamenti delle concessioni balneari. Ora il nostro obiettivo è liberare gli slarghi, recuperare le rotonde».

Sulla mobilità che propone?

«Ci vorrebbero dei parcheggi di scambio, ma soprattutto altre piste ciclabili. Rispetto a una media europea di 0,5 chilometri per abitante di piste, Pescara arriva a malapena a 0,003. Inoltre, va razionalizzato il trasporto pubblico».

Ma lei, come ambientalista, conduce una battaglia per bloccare il progetto della filovia. Quello non è un mezzo ecologico?

«Io sono contraria a questo tipo di filovia, perché è un progetto calato dall’alto che ha un costo di ben 30 milioni di euro per soli 5 chilometri. Un progetto che non ha la valutazione di impatto ambientale. Ricordo che abbiamo fatto un ricorso al Tar e a breve si svolgerà un’udienza davanti al gup. Il mezzo bimodale prescelto come filobus è obsoleto, perché viaggerebbe con l’elettricità solo sulla strada parco e sul resto del percorso verrebbe alimentato a gasolio Euro 5, già superato».

Che pensa del progetto di questa amministrazione di semipedonalizzare corso Vittorio?

«Io sono contraria alla mancanza di programmazione, questo è un progetto senza senso. Avrebbe più senso pedonalizzare via Fabrizi e lasciare aperto corso Vittorio, che è un’arteria di scorrimento».

Per le aree di risulta che cosa propone?

«Penso che Pescara abbia bisogno di verde. Il progetto di Monestiroli della precedente amministrazione è buono. Voglio aggiungere un’altra cosa».

Che cosa?

«A Pescara ci sono tanti spazi che potremmo recuperare. C’è la casa di riposo abbandonata dal 2004. Sono convinta che 2 milioni si possono trovare in bilancio per rimetterla in funzione. Bisogna realizzare più asili perché ogni anno 150 bambini restano fuori. Inoltre, propongo un reddito minimo anche di 600 euro per tutte le famiglie in difficoltà e i giovani disoccupati. I soldi si possono reperire dal bilancio».

Le sue proposte assomigliano molto a quelle del Movimento 5 Stelle.

«Ci sono dei punti di contatto soprattutto sulla trasparenza e sull’ambiente. Ma noi siamo una lista di sinistra e abbiamo i nostri slogan».

Come voterà al referendum sulla Nuova Pescara?

«Sono favorevole alla formazione di un’area metropolitana vasta. Bisogna però capire come verrà declinato nei fatti questo progetto».

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