Pescara, il Comune accelera sulla riapertura del Corso

Lavori in vista del ritorno del traffico: 24 architetti per separare la zona pedonale da quella per le auto

PESCARA. Il Comune va avanti, nonostante le firme raccolte dal centrodestra ai banchetti posti all’incrocio tra corso Umberto e corso Vittorio Emanuele, a sostegno della pedonalizzazione della via dedicata al primo re d’Italia, e l'ipotesi referendum. Ieri mattina, infatti, attraverso la ditta TeknoSignal srl di Pescara, l’amministrazione comunale ha dato inizio ai lavori che precederanno la riapertura al traffico automobilistico (in direzione sud-nord per automobili e mezzi pubblici, mentre in direzione opposta solo per i mezzi pubblici, con in più l’introduzione della cosiddetta Zona 30). E per l’installazione della segnaletica necessaria, serviranno poco più di tre settimane, ha fatto sapere ieri il responsabile dei lavori, il geometra Marco Savini. «Entro la fine del mese di ottobre dovremmo finire», ha pronosticato Savini, «a meno che i tempi non si allunghino per via di eventi meteorologici».

E sì, poiché già ieri la pioggia dei giorni scorsi ha fatto invertire il ruolino di marcia ai tre dipendenti della TeknoSignal, poiché sarebbe dovuta essere la volta della segnaletica orizzontale, come appunto la linea continua che dividerà la carreggiata, ma, per via del fondo bagnato, il responsabile dei lavori ha deciso di cominciare le operazioni con l’installazione della segnaletica verticale.

Dunque, si è partiti con i cartelli di stop, che in totale saranno quattro, e saranno posti su via Trieste (per il tratto di marcia che sarà invertito sul pezzo che da via Milano conduce a corso Vittorio e che pertanto andrà in direzione mare-monti), su via Emilia, su via Roma e su via Trento, nel punto in cui si incrociano col Corso, con l’obbligo di girare a destra (direzione sud- nord del Corso). Sulle stesse vie, inoltre, ma sul lato opposto, alcuni segnali di stop, e rivolti verso il Corso, verranno invece apposti quattro segnali di divieto di accesso (visto che, di conseguenza, sarà vietato introdursi nelle quattro vie, partendo dal Corso, in direzione monti-mare). Poi toccherà ai cartelli che segnaleranno la «Zona 30», ovvero i segnali che staranno ad indicare che la velocità massima sul tratto del Corso non potrà superare i 30 chilometri all’ora. Vista la decisione di posticipare la linea continua, che sarà disegnata quando le condizioni del manto stradale saranno ottimali, si provvederà poi alla sistemazione dei cartelli che segnaleranno l’inversione del senso di marcia di via Milano (che ternerà sud-nord) e di via Trieste (mare- monti), nel tratto che va dall’incrocio con via Milano fino a corso Vittorio.

Insomma, si ritorna, per le due vie, ai sensi precedenti. I lavori propedeutici alla riapertura al traffico automobilistico proseguiranno con l’applicazione di 24 archetti parapedonali sulle fontane e sui vasi del Corso, i quali serviranno a separare la zona pedonale da quella transitabile dalle auto e i bus. In altre parole, fanno sapere dalla ditta, sarà una protezione di sicurezza, soprattutto rivolta ai bambini, che impedirà il passaggio da una zona all’altra. Sempre secondo la scaletta prevista, un altro step è programmato per i pannelli luminosi, due dissuasori di luminosità i quali verranno posti uno all’estremità nord e un altro a sud del tratto del Corso riqualificato: serviranno a segnalare che la velocità deve rimanere entro i 30 all’ora. Ma non è finita qui. Per riaprire al traffico i lavori di preparazione prevedono anche una «rinfrescata» alla segnaletica orizzontale già esistente e la riaccensione del semaforo situato davanti a piazza della Repubblica. Un inizio dei lavori, tuttavia, quello di ieri, che non è andato giù ai diversi gruppi cittadini contrari alla riapertura al traffico. Sul profilo Facebook «Corso Vittorio», ad esempio, aperto da Anthony Micoletti, in bacheca infatti si leggeva: «Ecco i pali della segnaletica per i mostri di acciaio che torneranno sul Corso».

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