stop ai bagni

Pescara, il mare sporco sfratta le gare dei Giochi

L’Arta: superati i limiti a via Balilla, via Mazzini e Fosso Pretaro. La gara di aquathlon domenica sarà spostata tra gli stabilimenti Naiadi e Hawaii

PESCARA. A 24 ore dalla bagarre in consiglio comunale sul mare inquinato, è arrivato un altro duro colpo al turismo e all’immagine di Pescara. Ieri, l’Arta ha svelato le nuove analisi in cui risultano di nuovo inquinati ben tre punti della costa: all’altezza di via Balilla, nella zona antistante via Mazzini e nello specchio d’acqua intorno a Fosso Pretaro, cioè al confine tra Pescara e Francavilla. E l’intervento del sindaco Alessandrini stavolta è stato tempestivo. Ha emanato due ordinanze per vietare di nuovo i bagni nei tre punti inquinati. Lo stesso ha fatto il sindaco di Francavilla Luciani vietando la zona di sua competenza.

Sulla riviera nord ora è vietato fare il bagno dal porto fino all’altezza dello stabilimento 4 Vele. Ma il danno più grosso all’immagine della città è arrivata con la decisione sofferta di sfrattare i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia che si stanno svolgendo proprio nella zona ora vietata alla balneazione. In pratica, le gare in programma allo Stadio del mare verranno trasferite, da oggi, alla spiaggia libera tra gli stabilimenti Naiadi e Hawaii.

«Tale situazione», ha spiegato il vice sindaco Enzo Del Vecchio, «ha determinato la necessità di rivedere lo svolgimento della gara di aquathlon, prevista per domenica (domani, ndr) allo Stadio del mare». In proposito, ieri è stato fatto un sopralluogo con i delegati della federazione nazionale e internazionale dei Giochi e i responsabili del comitato per studiare un piano per lo spostamento della disciplina sportiva che si svolge su un percorso di corsa-nuoto-corsa».

Le ultime analisi dell’Arta sono state, comunque, un fulmine a ciel sereno. Nessuno si aspettava un ritorno dell’inquinamento soprattutto sulla riviera nord a stagione quasi terminata e proprio durante i Giochi sulla spiaggia, seguiti da tutta Italia grazie alla diretta di Rai sport. Tra l’altro, l’ultima volta che il tratto di mare all’altezza di via Balilla è risultato inquinato è stato il primo agosto scorso, quando in mare sono finiti 25 milioni di litri di liquami per la rottura di una condotta fognaria in via Raiale, avvenuta il 28 luglio scorso. In quel caso, il sindaco Alessandrini, pur avendo firmato l’ordinanza di divieto di balneazione, non l’ha resa nota alla popolazione scatenando un putiferio. All’altezza di via Mazzini, invece, il mare non risultava inquinato dall’aprile scorso. Più scontato, in compenso, il risultato sfavorevole delle analisi all’altezza di Fosso Pretaro, dove i valori oltre i limiti si sono registrati fino al 26 agosto scorso. Per 13 giorni consecutivi c’è stato il divieto di balneazione, revocato il 27 agosto. A che cosa sia dovuto questo improvviso peggioramento nessuno sa spiegarlo con precisione, nemmeno i tecnici dell’Arta. «L’aumento dell’inquinamento», dicono fonti dell’Agenzia per l’ambiente, «è probabile che derivi da scarichi fognari fuori controllo. Un gioco di correnti ha poi fatto il resto».

Fortunatamente, i valori riscontrati con le analisi non sono molto elevati. I superamenti hanno riguardato solo escherichia coli, con 885 unità, contro il limite di legge di 500 all’altezza di via Balilla; 697 unità, all’altezza di via Mazzini; 885 unità a 100 metri dalla costa in corrispondenza di Fosso Pretaro; 782 unità a 6 metri dalla costa di Fosso Pretaro.

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