Pescara, il mercato per i senegalesi costerà oltre 200mila euro

Triplicate le spese che il Comune deve sostenere per adeguare il sottopasso alle prescrizioni di Rfi e vigili. Confcommercio e Forza Italia contro il progetto

PESCARA. Da 70mila a oltre 200mila euro: la spesa che il Comune dovrà sostenere per realizzare il nuovo mercatino etnico nel sottopasso di via Ferrari è triplicata. L’ultima stima effettuata dagli uffici tecnici dell’ente indica questa cifra ed è già pronta la delibera con le spese aggiornate da approvare nei prossimi giorni in giunta. Ma sui tempi di realizzazione del mercato nessuno si pronuncia. Tra l’altro, è indispensabile l’approvazione in consiglio di una variante al prg.

Perché i costi aumentano. A far lievitare i costi sono state le numerose prescrizioni effettuate dai vigili del fuoco e da Rete ferroviaria italiana (Rfi), proprietaria del sottopasso dove verranno collocati gli ambulanti senegalesi. Il Comune, per garantire la sicurezza di quell’area scelta per l’installazione di un mercato etnico, dovrà realizzare una serie di lavori che comporteranno maggiori spese non preventivate inizialmente. E l’amministrazione dovrà sobbarcarsi di tre quarti dei costi. Infatti, solo 50mila euro arriveranno dalla Regione, il resto dovrà metterlo l’ente.

Le prescrizioni. Rete ferroviaria e vigili del fuoco hanno dato parere favorevole alla realizzazione del mercato etnico nel sottopasso, ma solo se si rispetteranno le loro regole. Quelle dei vigili del fuoco mirano soprattutto alla prevenzione da eventuali rischi di incendi. Le Ferrovie, invece, hanno una portata più ampia in modo tale da garantire anche la sicurezza dei luoghi, l’ordine pubblico e la legalità delle attività svolte.

Nel documento, che il direttore di Rfi Stefano Morellina ha consegnato il 16 giugno scorso al sindaco Marco Alessandrini, viene indicato un decalogo cui l’amministrazione comunale deve attenersi per ottenere il definitivo via libera al progetto. In proposito è previsto «che prima dell’apertura del mercato etnico», si legge nel documento, «si dovrà procedere alla verbalizzazione in contraddittorio tra Rfi e Comune per le verifiche di tutte le prescrizioni e degli adempimenti di sicurezza previsti». Insomma, se le cose non verranno realizzate come indicato dalle Ferrovie, il nulla osta al mercatino non arriverà. Rfi chiede, in sintesi, di realizzare un impianto antincendio adeguato e uno di videosorveglianza collegato agli uffici della polizia municipale, la chiusura dei due fronti del sottopasso con recinzioni e cancelli, la pulizia e il controllo giornalieri dell’area.

Le polemiche. Gli ambulanti aderenti all’associazione di categoria della Confcommercio e Forza Italia sono nettamente contrari alla realizzazione del mercato etnico nel sottopasso di via Ferrari. In una nota inviata al Comune, la Fiva Confcommercio, nel ricordare che a Pescara si tengono otto mercati rionali settimanali, rinnova l’invito ai senegalesi ad unirsi agli operatori locali. Operatori che offrono la più totale disponibilità per la piena integrazione all’interno dei mercati riconosciuti dal Comune». L’associazione esprime poi parere negativo in merito all’istituzione di un mercato esclusivamente etnico posizionato a ridosso di una zona centrale.

Più pesante il giudizio espresso dal capogruppo e dal vice di Forza Italia Marcello Antonelli e Vincenzo D’Incecco. «Sembra assurdo», affermano, «spendere tutti questi soldi per un mercato etnico, quando il mercato ittico sta cadendo a pezzi e servono risorse urgenti per la manutenzione delle strade e del verde. Il mercatino è un pedaggio che l’amministrazione comunale deve pagare a Sel».

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