Pescara, il Pd chiede i verbali della nomina di Pompa

È polemica sul concorso vinto dal primario di Urologia di Chieti per il reparto pescarese. Acerbo lancia la proposta: "La Asl pubblichi su Internet le graduatorie dei primari"

PESCARA. Manca la firma del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi sulla nomina di Paolo Pompa a primario di Urologia dell'ospedale di Pescara. Un dettaglio? La risposta è sì a leggere la pagina Facebook del governatore: «Bravo D'Amario», scrive il presidente commentando l'articolo del Centro nel quale il direttore generale Asl Claudio D'Amario ha denunciato «un anno e mezzo di pressioni del Pd, quasi una violenza privata, per il primariato di Emodinamica». «Vai avanti così», ordina il governatore chiedendo a D'Amario di applicare «le procedure scientifiche» per la nomina dei primari: «Per questo ti ho nominato, vai avanti così», è il messaggio di Chiodi che blocca, sul nascere, l'intenzione dell'opposizione di chiedere lo stop della procedura.

La nomina di Pompa, però, resta al centro della contesa politica: il Pd chiede i documenti della commissione medica che ha giudicato Pompa con «ottimo» e rimandato altri sette candidati e vuole la pubblicazione degli atti sul sito Internet della Asl: «Tutto quello che può essere reso pubblico senza intaccare la sfera di protezione della privacy va fatto sapere ai cittadini», afferma Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd. Sulla stessa lunghezza d'onda, il consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, il primo a puntare il dito contro la scarsa trasparenza della Asl: «Ci dica il direttore generale quale criteri hanno ispirato le sue scelte e se può dimostrare che la politica non c'entra niente. Un primo passo», per Acerbo, «sarebbe già, stante l'attuale normativa, rendere pubbliche su Internet le graduatorie della commissione».

Riccardo Chiavaroli, consigliere regionale Pdl, dice no alla pubblicazione dei verbali su Internet: «Non è giusto diffondere l'esito della commissione, ma chi si sente beffato da un risultato può presentare una normale istanza di accesso agli atti e dare il via a un ricorso. Comunque», afferma Chiavaroli, «è una follia mettere in discussione la professionalità di Pompa e poi difendiamo D'Amario, non per partito preso, ma perché i fatti gli danno ragione: a Pescara arrivano professionisti giovani e motivati che possono fare carriera e portare i reparti a centri d'eccellenza. Finora, D'Amario non ha sbagliato una nomina». Sui dati della mobilità - Con il 4,5 per cento di provenienze da fuori regione, il reparto teatino di Pompa si piazza penultimo, prima di Lanciano ma dopo Vasto e la clinica urologica dell università di Chieti - Chiavaroli dice: «La valutazione della commissione non è fatta soltanto sulla base dei numeri ma anche sui curricula e nessuno può obiettare qualcosa su Pompa».

Dalle fila del centrodestra, è un susseguirsi di lodi a D'Amario pronto a nominare altri cinque primari entro due mesi e mezzo: «Le scelte di D'Amario», commenta Nicoletta Verì, presidente Pdl della commissione regionale Sanità, «sono state fatte sulla base di valutazioni tecniche. Per Urologia, è evidente che la Asl sconta una mobilità passiva verso Chieti ed è necessario rilanciare il reparto: con Pompa, i pescaresi possono trovare il meglio anche nella Asl di Pescara». Per Roberto Renzetti, assessore comunale alla Sanità in quota Pdl, «Pompa è uno stimatissimo professionista giudicato da una commissione con esponenti nazionali dell'urologia. È anche vero», dice Renzetti, «che niente si può togliere a chi ha partecipato alla selezione». (p.l.)

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