Pescara, il Pdl si divide sulla candidatura di Mascia

Pastore è favorevole ma Sospiri avverte: "Decidono i partiti". Critiche dall'opposizione con Pd e Idv che ironizzano: "Se si ripresenta vinciamo le elezioni"

PESCARA. L'annuncio di Albore Mascia di volersi ricandidare a sindaco nel 2014 scuote il mondo politico pescarese. Dal centrodestra arrivano giudizi contrastanti. Il Pdl, il partito del primo cittadino, appare diviso, più possibilista è l'Udc. Invece i commenti positivi giungono, paradossalmente, dal centrosinistra. C'è chi è convinto che una candidatura bis di Mascia farebbe vincere ad occhi chiusi l'opposizione. Resta il fatto che non c'è stato quel consenso che, forse, il sindaco si aspettava dalla sua stessa maggioranza e, in particolare, dal suo partito.

Un altolà è arrivato proprio dal coordinatore provinciale del Pdl Lorenzo Sospiri, che ha gelato Mascia. «Non è lui che decide», ha detto, «questa è una scelta che devono fare i partiti della coalizione, valuteremo quando sarà il momento».

Di altro parere il senatore del Popolo della libertà Andrea Pastore. «Mi sembra del tutto naturale che un sindaco, dopo il suo primo mandato, voglia completare il lavoro», ha affermato, «l'esperienza che ha maturato dovrebbe essere vista con favore. Ci dovrebbero essere motivi fortemente negativi per non ricandidarlo e io al momento non ne vedo. Le cose sono state fatte, certo ci sono state situazioni difficili, come del resto in tutte le città italiane».

Un altolà al primo cittadino è arrivato da Vittorio Mingione, coordinatore provinciale di Pescara futura, la lista civica fondata da Carlo Masci. «Legittima la sua aspirazione», ha osservato, «la sua è una proposta, ma il candidato sindaco lo sceglie la coalizione». E' apparso prudente il capogruppo dell'Udc Vincenzo Dogali. «Penso che sia un suo diritto volersi ricandidare», ha fatto notare, «ma dopo il governo Monti lo scenario politico è destinato a cambiare anche a Pescara. Bisogna vedere quello che accadrà con queste amministrative di primavera. Ci sarà una nuova legge elettorale e alle elezioni politiche potrebbero nascere nuove formazioni politiche». «Personalmente non sono contrario alla ricandidatura di Mascia», ha proseguito, «ma è prematuro parlarne, perché bisogna vedere cosa accadrà».

Di tutt'altro tenore le dichiarazioni giunte dal centrosinistra. L'ha buttata sull'ironia il segretario cittadino del Pd Stefano Casciano. «Avete presente la nota pubblicità che recita "Ti piace vincere facile?"», ha commentato, «non è il caso del Pd che, storicamente, non ha mai amato che gli venissero fatti sconti. Quindi, chiediamo ardentemente a Mascia di non ricandidarsi nel 2014 a sindaco di Pescara, perché quando il centrosinistra tornerà ad amministrare questa città nessuno potrà dire che è stata una vittoria regalata». «Mascia ha pienamente ragione nel sostenere che nel Pd non ci sono fenomeni», ha continuato, «ci sono persone normali, lavoratori, gente che sta sul territorio, al fianco dei cittadini comuni. I supererori li lasciamo al Pdl, un partito ricco di geni e premi Nobel in grado di partorire idee come la chiusura al traffico del centro il giovedì e l'eliminazione delle panchine da piazza Sacro Cuore per cacciare le badanti».

Si è detto contento di questa scelta il vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio. «Il sindaco sta facendo fare salti di gioia all'opposizione», ha spiegato, «basta guardare le strade per capire la distanza che c'è tra lui e la città. Per non parlare del porto, da due anni tagliato fuori dalle rotte internazionali e dell'aeroporto, che perde voli. Pescara si sta allontanando sempre di più dai livelli del passato». «Il fatto che Mascia sia stato costretto ad autocandidarsi», ha concluso il capogruppo dell'Idv Adelchi Sulpizio, «e che nessuno della sua stessa maggioranza lo abbia supportato e abbia raccolto con soddisfazione tale decisione, rappresenta l'immagine di un sindaco solo che non gode più della fiducia dei partiti alleati».

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