Pescara, il pm indaga sugli incarichi ai dirigenti comunali

E nell'inchiesta sul titolo di città dello sport Mascia accusato per la consulenza a Briolini

PESCARA. Il Comune di Pescara, in pochi giorni, viene scosso dalle inchieste. La procura va a fondo, mette le mani nei filoni emersi dagli esposti dell'opposizione e dopo l'iscrizione sul registro degli indagati del sindaco Mascia apre un fascicolo sugli incarichi dirigenziali. E' una nuova inchiesta quella nelle mani del procuratore aggiunto Tedeschini e che mira a capire se gli incarichi dirigenziali del Comune abbiano seguito procedure corrette. Non ci sono indagati, né ipotesi di reato perché il fascicolo si trova ancora a uno stadio preliminare.

SECONDA INCHIESTA. L'esposto, stavolta, è partito dal consigliere del Pd Enzo Del Vecchio insieme a quello dell'Idv Fausto Di Nisio che a febbraio hanno scritto agli inquirenti soffermandosi sulle «collaborazioni esterne ad alto contenuto di professionalità». L'esposto è arrivato sulla scrivania del procuratore aggiunto Cristina Tedeschini, le indagini hanno preso una strada più ampia rispetto all'atto del politico e, da qui, è stata aperta un'inchiesta, per il momento, senza indagati e ipotesi di reato. Eppure i sospetti, le presunte irregolarità, sarebbero concentrati sul contratto di un dirigente per cui non sarebbe stato rispettato il regolamento comunale. Dal 2009, l'anno di elezione del sindaco Luigi Albore Mascia, si sono avvicendati molti dirigenti sia interni sia scelti all'esterno e che, recentemente, secondo quello che prevedeva la legge, sono stati accorpati in macrostrutture per risparmiare denaro pubblico. Sono questi gli incarichi che, al momento, sono al vaglio della magistratura dopo l'apertura dell'inchiesta sulle spese per Pescara Città europea dello sport: questo fascicolo è nelle mani del pm Anna Rita Mantini che ha indagato, per atto dovuto, il sindaco Mascia e presidente del comitato promotore per abuso d'ufficio.

CONSULENZA A BRIOLINI. A richiamare l'attenzione di Mantini, in seguito alle indagini della squadra Mobile di Pierfrancesco Muriana, è stato il contratto di consulenza affidato a Barbara Briolini per un incarico di supporto al comitato: un contratto di collaborazione a progetto, della durata di cinque mesi, da agosto a dicembre 2010, per una spesa di 35.998 euro. E' stato il sindaco Mascia, in veste di presidente del comitato promotore, a proporre il nome di Briolini che, in passato, aveva collaborato per varie aziende tra cui la Aces, la commissione incaricata di verificare lo stato degli impianti sportivi a Pescara. Secondo l'accusa c'è abuso d'ufficio da parte del sindaco dietro quella consulenza perché nel 2010 - anno in cui è stato sottoscritto il contratto - il decreto legislativo fissava a 20 mila euro la soglia per procedere a un affidamento diretto di cui avrebbe usufruito Briolini. Per la difesa del sindaco, invece, quel tetto non c'era e quindi non era necessario bandire la gara d'appalto. Il 26 maggio 2010 viene stipulato il contratto con Briolini e il 6 agosto 2010, con una sorta di sanatoria, il sindaco Mascia propone il nome della professionista che viene accolto dal comitato. E' stato Mascia, come presidente del comitato, a volere la donna nella squadra ed è anche per il ruolo di vertice che il sindaco è stato indagato dopo l'esposto del consigliere Massimiliano Pignoli di Fli.

TESTA IN PROCURA. Il sindaco è stato interrogato dal pm che ha ascoltato anche il presidente della Provincia Guerino Testa come testimone perché la Provincia appartiene al comitato promotore insieme alla Camera di commercio e al Coni. Testa dovrà tornare in procura perché, quando è stato sentito, non conosceva a fondo la vicenda. In questura, sono stati ascoltati anche l'assessore allo Sport Nicola Ricotta, il segretario generale Stefano Ilari e Antonella Panzone.

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