Pescara, il Ponte del Mare raccontato dalle foto e dai suoi ideatori / Guarda

Così l’editore Edoardo Caroccia ha voluto rendere merito a una creazione ingegnosa dell’architettura, un’opera emblematica di un Abruzzo nuovo

PESCARA. «Abbiamo voluto rendere merito ad una creazione ingegnosa dell'architettura con un libro altrettanto ingegnoso e di alto impegno editoriale. Il Ponte del mare di Pescara ci sembra l'opera emblematica di un Abruzzo nuovo proiettato verso il futuro. Ormai un simbolo della città che lo ospita e di questa area adriatica, unico da Pescara a Venezia. Una scelta editoriale in linea col nostro discorso di valorizzare l'intero Abruzzo. E la volontà di comunicare fiducia e positività in un momento di grave crisi come quello attuale».

Edoardo Caroccia, aquilano ed ex sindacalista, è titolare delle edizioni Textus che a fine dicembre ha dato alle stampe con un migliaio di copie "Il Ponte del Mare", elegante libro-oggetto innovativo nel suo genere «per cogliere lo spirito avveniristico del Ponte». Realizzato in materiale pregiato - copertina in tela speciale prodotta in America, lamina di colore azzurro cangiante stampata a caldo e proveniente dalla Corea, al centro nello stesso azzurro del titolo il primo schizzo del Ponte ideato dall'architetto sud tirolese Walter Pichler - il libro di oltre cento fotografie (selezionate per metà dalla cartella di un professionista della fotografia di architettura, l'altoatesino Oskar Dariz, e dal ricco portofolio di Mario Sabatini, torinese di nascita naturalizzato pescarese) con riproduzioni di tavole e disegni tecnici, e scritti di tutti i protagonisti tecnicamente, culturalmente e politicamente coinvolti dalla realizzazione, non può dirsi certo un tradizionale libro di architettura. Curato da Enzo Siviero, docente all'Università di Venezia e massima autorità in Italia in materia di collaudo ponti, il libro racconta attraverso le accattivanti immagini a tutta pagina e i testi in sequenza, della genesi del progetto e del suo farsi. Fino al divenire ultimo della creatura architettonica che da tre anni a questa parte, oltre a unire le due riviere Nord e Sud di Pescara, ha cambiato lo skyline del capoluogo adriatico. Guadagnando alla città il vanto del più grande ponte ciclo-pedonale italiano e uno dei maggiori in Europa. Nella premessa al libro, il professor Siviero parla del «Ponte che vive e fa vivere: il cittadino che lo percorre per intero a piedi, di corsa o in bici, in ogni caso lo vive. E in questo senso è partecipe dell'opera. Il Ponte del mare rappresenta il landmark della città, il punto di attrazione percettiva per chiunque ne voglia godere... Quest'opera determina un vero e proprio "luogo"... un ponte-simbolo per l'intera città».

E più avanti nel suo intervento Siviero ricorda il farsi del progetto architettonico, presentato pubblicamente nel marzo 2006 (e portato a compimento tre anni dopo, l'inaugurazione l'8 dicembre 2009): «Arrivo a Pescara... Non posso resistere dal fare una visita allo spazio che ospiterà il futuro ponte. Giunto nell'area dell'attacco a terra, spazio con lo sguardo all'orizzonte. Mi rendo conto del fatto che manca qualcosa. Le due sponde appaiono lontane, quasi irragiungibili. Il ponte le unirà. Mi ritornano alla mente le parole del sindaco della città (all'epoca Luciano D'Alfonso) quando mi spiegava la necessità reale dell'unione delle due riviere, divise dalla foce del fiume, un desiderio sentito dalla comunità pescarese da oltre quarant'anni. I tempi erano ora maturi per poter dare una risposta». A sua volta l'architetto Pichler sottolinea come il Ponte rappresenti un'opera di alta ingegneria strutturale unica nel panorama realizzativo nazionale ed europeo. Della storia del progetto scrive l'ingegner Mario De Miranda; completano gli interventi Michele Culatti (Il Ponte del Mare: umanità in risonanza), Alberto Zanchettin con la descrizione tecnica del manufatto, e lo stesso Siviero che dà voce al Ponte che si racconta.

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