il caso

Pescara, il sindaco ai tassisti: togliete il logo dannunziano

Il simbolo della passata giunta sparirà anche dalle auto. Sospiri: "La furia iconoclasta di Alessandrini non dà tregua"

PESCARA. Il logo «Pescara città dannunziana», scelto dal precedente sindaco di centrodestra Luigi Albore Mascia come simbolo di Pescara, dovrà sparire anche dai taxi. Una delibera, approvata dall’attuale giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Marco Alessandrini, impone a tutti i tassisti di togliere lo stemma del Vate dalle loro auto e di applicare quello classico del capoluogo adriatico, utilizzato già in passato prima dell’arrivo di Mascia. Tutto questo a spese non del Comune, ma degli stessi tassisti.

La cancellazione del logo Città dannunziana dai taxi è solo l’ultimo atto di un’operazione cominciata nel luglio scorso, cioè dall’insediamento di Alessandrini, con l’eliminazione del simbolo con il volto del poeta dalla carta intestata del Comune e dalle delibere. Mascia aveva fatto lo stesso nel 2011, imponendo il logo dannunziano al posto di quello di «Pescara città vicina» del suo predecessore Luciano D’Alfonso. Insomma, ogni sindaco che arriva cambia il simbolo della città con buona pace dei cittadini, costretti a pagare per le scelte degli amministratori. Un po’ come accadeva in passato, quando un popolo conquistava un territorio.

Ora, la spesa è a carico dei 40 tassisti che operano a Pescara. Dovranno rivolgersi alle tipografie specializzate per farsi fare un nuovo contrassegno adesivo inamovibile che dovrà avere il numero della licenza, la parola «Taxi», lo stemma classico del Comune e l’eventuale simbolo di appartenenza a un consorzio. Il fac-simile, utile per riprodurre precisamente lo stemma, è allegato alla delibera approvata (nella tabella in alto una copia) e conservato anche dagli uffici comunali. Poi, andrà tolto l’adesivo vecchio.

I tassisti, tuttavia, sembrano aver preso di buon grado la scelta del sindaco. «Il cambio del simbolo comporterà una piccola spesa, intorno ai 10 euro», sostiene il presidente della cooperativa dei tassisti pescaresi Cotape Michele Giovannetti, «il Comune ci aveva già avvertito di questo cambiamento. Ma non spetta a noi entrare nella scelta, che è prettamente politica».

Fortemente critico, invece, il capogruppo di Forza Italia alla Regione Lorenzo Sospiri. «La furia iconoclasta del sindaco Alessandrini non conosce tregua», afferma, «nel tentativo disperato di cancellare ogni traccia del buon governo della città che lo ha preceduto, ora ha disposto l’abolizione immediata del logo Pescara città dannunziana da tutti i taxi di Pescara». «Comprendiamo il suo imbarazzo e l’insostenibilità del confronto tra un’amministrazione del fare e il suo governo dell’immobilismo totale», prosegue il consigliere, «ma dal sindaco di una città come Pescara ci aspettiamo altro, magari l’impegno nel proseguire quei cantieri che ha ereditato, fermato e abbandonato». «Se fosse vissuto ai tempi della santa inquisizione», conclude Sospiri, «Alessandrini avrebbe bruciato i libri, oggi si accontenta di cancellare i loghi. Comprendo che il sindaco non si ritrovi nell’immagine dannunziana, simbolo della velocità, del coraggio di osare, del fare. Caratteristiche che non identificano la sua azione amministrativa».

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