Pescara, il tabaccaio rapinato: «Ferito col taglierino e preso a pugni» 

Il titolare della tabaccheria di viale Regina Margherita dopo l'aggressione: ho avuto paura, mi sentivo come paralizzato. Ho sperato solo che tutto finisse presto

PESCARA. «Paura e senso di impotenza». Il titolare della tabaccheria di viale Regina Margherita numero 13 ha sperato che finisse tutto velocemente, due sere fa, quando un giovane si è presentato nell’attività, lo ha minacciato con un taglierino, aggredito e ferito, per poi portare via 8.000 euro circa, contenuti in un astuccio e nella cassa. Il rapinatore è stato preso poco dopo, in centro, dal personale della polizia ferroviaria che ha ricevuto la segnalazione di un tassista e ha rincorso il giovane, sporco di sangue. Poco dopo la Polfer lo ha arrestato. È un 31enne di Manfredonia, finito in carcere per rapina aggravata, volto già noto alle forze dell’ordine.

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Il racconto arriva dalla vittima, un 31enne che ieri è rimasto a casa e si è solo «affacciato» per un po’ in tabaccheria, avendo le mani ferite, con i punti di sutura applicati in ospedale (per i medici la prognosi è di 21 giorni). Erano le 20.30 ed erano appena andati via gli ultimi due clienti quando si è presentato il rapinatore. «È entrato come un fulmine, sembrava agitato, ha detto qualcosa che non capivo dopodiché ha alzato l’anta che consente di passare dietro al bancone e in un attimo me lo sono ritrovato addosso», dice il tabaccaio. «Mi ha puntato il taglierino contro, all’altezza del volto, e mi sono coperto con le mani per proteggermi. Intanto mi tratteneva per la maglia». È stato allora che il rapinatore ha ferito il commerciante alle mani, con il taglierino. Cercava i soldi, continuava a dire «La cassa, la cassa». Quando l’ha aperta, si è accorto che dentro c’erano solo pochi spiccioli e ha colpito «a pugni» la vittima, sullo zigomo destro. Il malcapitato era «senza fiato» ed è riuscito solo a pronunciare un paio di volte la parola «aiuto». Ma non c’era nessuno.
Subito dopo il balordo ha capito che il tabaccaio aveva dei soldi in un astuccio per cui lo ha afferrato ed è andato via. Nella colluttazione ha perso il taglierino, che la vittima ha recuperato e consegnato alla polizia. Non appena il rapinatore è uscito il commerciante ha pensato di telefonare al padre e chiedere aiuto e, nello stesso tempo, una cliente che passava di lì con il cane si è rivolta alla polizia, arrivata poco dopo con il personale di squadra volante e Scientifica.
È durato tutto «pochissimo, forse secondi», dice ancora la vittima, «ma è sembrato un bel po’ di tempo». E in quegli attimi ha sperato che lo sconosciuto «se ne andasse senza fare altri danni». Volendo tracciare un bilancio dell’accaduto il commerciante (che ha riavuto i suoi soldi) dice di essere «soddisfatto» per come sono andate le cose. «Ma mi si stringe la gola se penso che potrebbe accadere di nuovo. Spero che il rapinatore resti in carcere perché ha già commesso reati del genere e potrebbe commetterli di nuovo, con me o con altri», prosegue. Per il futuro non è escluso che la vittima decida di «migliorare la sicurezza, in tabaccheria, usando delle telecamere e una porta più solida. E poi, al limite, uno spray al peperoncino».
Doverosi i ringraziamenti «alla polizia e al tassista che ha avuto la giusta intuizione e ha segnalato il rapinatore alla Polfer».
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