Pescara, l’odissea del porto: marineria pronta alla protesta

Mentre riprendono ancora una volta i lavori di dragaggio, i pescatori chiedono garanzie sull’erogazione dei fondi promessi per la cassa integrazione

PESCARA. La marineria di Pescara si dice pronta a tornare in strada ed a mettere in atto manifestazioni eclatanti, considerati i problemi ancora sul tavolo. Torna a chiedere risposte certe sul porto e sugli indennizzi, promessi ma non ancora erogati, e annuncia un'assemblea, per sabato 10 maggio nella sede dell'Anmi, per un punto della situazione. In particolare, l'Associazione Armatori esprime preoccupazione per i dipendenti (pescatori imbarcati) che sono ancora in attesa di percepire le somme della Cassa integrazione in deroga per i mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile del 2013 e per il fermo biologico del 2013 e per gli armatori, cioè i titolari delle imprese marittime, che non hanno ancora ricevuto l'annunciato fermo biologico per l'anno 2013. La marineria chiede anche di sapere perché i due milioni e mezzo che il Governo ha destinato alla marineria pescarese, danneggiata a lungo dal mancato dragaggio del porto, sono ancora bloccati. Su questo punto si chiedono risposte certe alla Regione. Infine, per quanto riguarda l'iter del Piano regolatore portuale, la marineria chiede di essere invitata a seguire i lavori del Consiglio Comunale Straordinario del prossimo 16 maggio che sarà invece a porte chiuse.

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