Pescara, l'Udc avverte Mascia: "Subito un rimpasto o si riapre la crisi"

I centristi dettano nuove condizioni alla maggioranza Il sindaco: hanno sottoscritto un patto con noi, lo rispettino

PESCARA. L’Udc fa traballare un’altra volta la maggioranza. Dopo aver vinto la battaglia in consiglio comunale insieme al Pd per ridurre le aliquote dell’Imu, respingendo quindi le proposte del Pdl, i centristi sono tornati alla carica per dettare ulteriori condizioni. In particolare, la richiesta di deleghe pesanti, come quelle al bilancio e ai tributi. In caso contrario, l’Udc uscirà dalla giunta. Mascia, sorpreso per l’atteggiamento degli alleati, ha subito reagito ricordando all’Udc di aver sottoscritto un patto, nel marzo scorso, per garantire alla coalizione di arrivare sino alla fine della consiliatura, nel 2014, senza più cambiare la giunta. Ma lo scenario politico a livello nazionale è completamente cambiato, rispetto a otto mesi fa. L’Udc è ora molto vicina alle posizioni del Pd, in vista delle prossime elezioni politiche e le coalizioni con il Pdl a livello locale sembrano rappresentare un’anomalia.

I centristi pescaresi giurano di avere come unico obiettivo il rilancio dell’attività amministrativa negli ultimi 18 mesi di consiliatura. Lo hanno detto ieri mattina in una conferenza stampa con la presenza degli organi del partito e del gruppo consiliare. Assenti, invece, il segretario provinciale Antonello De Vico e il consigliere Licio Di Biase. Per questo, nei giorni scorsi il capogruppo Vincenzo Dogali si è presentato al tavolo politico della maggioranza con una serie di condizioni. Innanzitutto, un diverso assetto in giunta, oltre alla richiesta di revoca del mandato dell’assessore Udc Vincenzo Serraiocco, sospeso dal partito e dall’incarico in seguito a un’inchiesta giudiziaria per truffa aggravata. «Ci sono dei settori in cui serve un cambiamento», ha detto il capogruppo, «intendiamo partecipare con maggiore impegno all’attività amministrativa. Vogliamo seguire attentamente la politica economica e tributaria del Comune». I centristi puntano, quindi, a conquistare le deleghe, attualmente assegnate a due assessori del Pdl, Eugenio Seccia e Massimo Filippello e ad accorparle. L’Udc chiede, inoltre, cambiamenti nella politica urbanistica e nei rapporti tra Comune e le società partecipate, come Pescara parcheggi. In proposito, Dogali è stato chiaro. «Non voteremo mai una delibera che preveda la riduzione del canone a carico di Pescara parcheggi», ha avvertito, «la nostra richiesta è quella di tornare a une gestione diretta dei parcheggi da parte dell’ente». Identica la posizione del Pd. E proprio su Pescara parcheggi rischia di scivolare la maggioranza, che non intende rinunciare ad un abbassamento del canone per garantire la sopravvivenza della municipalizzata. Ma le occasioni non mancheranno all’Udc, se dovesse veramente decidere di staccare la spina all’amministrazione. «Con l’Imu abbiamo dimostrato di essere un partito centrista e centrale per questa maggioranza», ha fatto notare Dogali, «la nostra intenzione è ora quella di intervenire nell’agenda di governo della città». «Non siamo in cerca di altre poltrone», ha sottolineato il vice segretario provinciale Domenico Liberati. «Abbiamo due assessori e con due assessori rimarremo», ha precisato il presidente del consiglio comunale Roberto De Camillis. «Noi mettiamo a disposizione le nostre idee», ha aggiunto il coordinatore cittadino Enzo Di Vittorio.

La replica di Albore Mascia non si è fatta attendere. «Presterò, come sempre, attenzione alle istanze manifestate dall’Udc», ha affermato, «rimanendo in attesa di una richiesta organica e condivisa da tutti e 5 i consiglieri che sottoporrò al tavolo politico». Il sindaco è, infatti, convinto che non tutti i consiglieri dell’Udc siano d’accordo con la linea dura di Dogali. «Sono tranquillo», ha concluso Mascia, «forte anche dell’invito giunto dal capogruppo che in consiglio ha ricordato alla maggioranza: “Pacta sunt servanda”, ossia i patti si rispettano. Pochi mesi fa, contestualmente alla nomina di due assessori dell’Udc, tutti i consiglieri del partito hanno sottoscritto un accordo con cui si sono impegnati a congelare la composizione della giunta sino a fine mandato».

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