La deposizione della corona in piazza Unione (foto ufficio stampa Comune di Pescara)

Pescara, la città ricorda il giudice Alessandrini a 39 anni dall'omicidio

Cerimonia con il figlio sindaco, autorità e scolaresche in piazza Unione: «Una ferita che si rinnova da 39 anni»

PESCARA. Ricordato oggi a Pescara, in una cerimonia in piazza Unione, il giudice pescarese Emilio Alessandrini, ucciso da militanti di Prima Linea a Milano il 29 gennaio 1979. Aveva 37 anni. A 39 anni dalla scomparsa del magistrato impegnato nella lotta al terrorismo, la cerimonia è avvenuta alla presenza delle autorità civili e militari e dei bambini di alcune scuole elementari, oltre che del figlio e sindaco di Pescara Marco Alessandrini. «Io vivo il 29 gennaio, naturalmente, sempre come una ferita che si rinnova di anno in anno da 39 anni a questa parte - ha detto -. Certo che il fatto di viverla come sindaco della città e dunque come rappresentante delle Istituzioni suscita, e lo dico con un sorriso, uno strano conflitto di interessi. Penso che poi il senso della memoria non è il valore individuale di un figlio ma il valore collettivo di una piazza che si riempie di persone con cittadini, ragazzi delle scuole e rappresentanti delle Istituzioni. Ritengo che la memoria sia una specie di spina dorsale della nostra collettività - ha detto Marco Alessandrini - perché se tu non sai la lezione di quello che è successo ieri è difficile che possa esse in grado di affrontare le spine del domani». «Il senso di oggi è anche quello di andare in una scuola a raccontare ai ragazzi quelli che sono stati gli anni di piombo in Italia e cosa è stato negli anni Settanta il terrorismo nel nostro Paese perché terrorismo è una parola che conosciamo oggi in una dimensione diversa da quella di anni fa. Oggi si parla di terrorismo internazionale e terrore globale, ma in Italia negli anni Settanta c' è stata una guerra civile non dichiarata, da una parte che voleva abbattere lo Stato a colpi di P38, e lo Stato stesso. Ci sono stati 500 morti fra cui Emilio Alessandrini che era mio padre, e ricordiamo quella stagione per evitare che qualunque forma di terrorismo possa trovare oggi terreno fertile in un momento in cui c'è certamente una grande crisi sociale, ma in cui le risposte vanno date entro i binari della Costituzione, della legalità e della democrazia rappresentativa». Anche il sindaco di Penne, Mario Semproni, ha ricordato l'anniversario dell'omicidio del magistrato e, in un messaggio alla famiglia Alessandrini, ha parlato di «un uomo di grande coraggio, simbolo di legalità, di rigore e di passione per la giustizia e la democrazia».