Pescara, la figlia di Teodoro in giunta. L’invidia dei coetanei: "Vorremmo essere fortunati come lei"

Il realismo dei giovani: raccomandata e con facile stipendio anche noi ci sentiamo pronti per entrare in giunta

PESCARA. «Veronica, che botta di culo!». Si sentono sfortunati i ragazzi tra i 17 e i 22 anni fautori del «che nella vita bisogna buttarsi e quindi sì, se mi capita la spintarella l’acchiappo». Se la ridono i giovani che d’estate lavorano dietro al bancone o quelli che passeggiano mano per la mano sul lungomare dove, alle 11 di mattina, si stanno chiedendo che scuola abbia fatto Veronica, che gruppo frequenti la loro coetanea: «Lo so, è un assessore esterno, c’ho preso? E vai, lo posso fare anch’io», dice Simone Morelli, 22 anni, che si spella le mani perché andrebbe di corsa a fare l’assessore – «nella vita meglio tentare che fare brutte figure» – ma gli manca il cognome Teodoro: «E no, mi chiamo Morelli, faccio lo studente a Chieti». «E’ una raccomandata», dice Zeila Creati, studentessa del liceo artistico di 17 anni, «bel calcio in c...», aggiunge Slavia Poliakova, 22enne che lavora allo stabilimento Aurora e che, realista come gli altri, non guarda con rabbia alla discendenza o alla giovane età – «è questa la politica, no?» – ma dà fiducia al giovane assessore: «E’ bello che ci sia una ragazza, è fresca e potrebbe fare bene. Anch’io non avrei paura di assumere un incarico di responsabilità. L’unico timore che ho è credo sia difficile per Veronica frequentare l’università a Bologna e fare l’assessore».

Veronica Teodoro, 19 anni, figlia del politico Gianni Teodoro, ha ricevuto ieri dal sindaco Marco Alessandrini le deleghe al Patrimonio, all’Associazionismo sociale, ai Rapporti col mondo del volontariato insieme ad altre diventando la più giovane assessore d’Italia e scuotendo i suoi coetanei cresciuti e abituati al «nepotismo nella politica» per uno stipendio conquistato a 19 anni. «Noi stiamo dietro a un bancone», dicono le colleghe di Slavia, Ludovica di 23 anni e Silvia di 21, che lavorano sempre allo stabilimento Aurora e, nel frattempo, studiano all’università: «Io non riuscirei a fare l’assessore, mi sembra una cosa troppo grande. Speriamo che Veronica ci smentisca», dice Ludovica. Spolvera i tavoli, Emanuele D’Alberto, di 23 anni, che non diventerebbe assessore alla sua età ma spera che Veronica «sia dalla nostra parte, che faccia qualcosa per noi». E che vorrebbero i giovanissimi? C’è chi come Maria Grazia Ferretti vorrebbe «una piscina pubblica», chi come Silvia vorrebbe più spettacoli pomeridiani o chi come Ylenia Iervese, 17 anni, studentessa del liceo artistico, chiederebbe alla “Teodorina” «qualcosa per incrementare il turismo e più attenzione a Porta Nuova. Certo», dice la ragazza, «se penso al mio vicino di casa che fa di tutto per lavorare, un po’ di rabbia mi viene se lei è stata nominata per questioni familiari e non per i meriti. Non è una questione di età», aggiunge, «se una ragazza è portata ben venga un assessore così giovane». «Che bello stipendio!», dicono alcuni ragazzi che di mattina passeggiano sulla riviera quasi tutti pronti, appena maggiorenni, al loro primo giorno da assessore. «Però no», dice Giorgia, 17 anni, «se io non avessi esperienza e mio padre mi avesse proposto di fare l’assessore avrei rifiutato».

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