Pescara, la nuova giunta fa calare il gelo tra Teodoro e il sindaco

Nessun passaggio all'opposizione ma appoggio a singhiozzo dopo il siluramento di Veronica

PESCARA. Il nodo da sciogliere per dare il via concretamente al secondo tempo dell'amministrazione Alessandrini riguarda la casella scoperta delle deleghe al Bilancio e ai Tributi. Con il piano di riequilibrio finanziario pluriennale ormai decollato verso una fase di risanamento, il compito di rimettere ordine tra i conti del Comune e dare respiro alla cittadinanza con una tassazione meno estenuante spetterà a Giuliano Diodati.

Come anticipato dal Centro e salvo sorprese dell'ultima ora, sarà l'assessore del Pd a ereditare il ruolo più scivoloso all'interno della giunta, quello che ha portato negli ultimi due anni e mezzo alla sostituzione prima di Bruna Sammassimo (dirigente esterno dell'Inps di Montesilvano) e poi di Adelchi Sulpizio (eletto con il partito Liberali per Pescara). Con l'entrata in giunta di Antonella Allegrino, infatti, Diodati ha dovuto lasciare la delega alle Politiche sociali e, in cambio della rinuncia, potrebbe ricevere proprio il Bilancio e i Tributi. Una possibilità che lui stesso non ha escluso, ma che anzi accetterebbe volentieri, in cambio però di conservare anche la delega allo Sport a cui tiene particolarmente «per dare continuità all'azione amministrativa e ai tanti progetti messi in campo nella prima parte della consiliatura: dal nuovo stadio Adriatico all'associazionismo».

L'ufficializzazione delle deleghe dei componenti dell'esecutivo bis avverrà tra oggi e domani, a circa dieci giorni dall'azzeramento deciso dal sindaco Marco Alessandrini mercoledì scorso durante il consiglio comunale. Il rimpastone di metà mandato, in vista di un annunciato rilancio dei settori dell'urbanistica e dell'edilizia in fase di stallo da troppo tempo, ha portato alla sostituzione di tre pedine e al rimescolamento di alcune deleghe. Oltre a Sulpizio sono stati silurati Veronica Teodoro (Scegli Pescara-lista Teodoro) e Sandra Santavenere (Pd), mentre hanno fatto il loro ingresso a Palazzo di città tre esterni lasciando quindi inalterata la composizione del consiglio comunale. Il docente di diritto amministrativo Stefano Civitarese Matteucci ha preso in carico l'Urbanistica e la Mobilità, l'ex dirigente in pensione prima alla Provincia di Pescara e poi al Comune di Pianella Loredana Scotolati riceve invece l'Edilizia e, probabilmente, l'Ambiente che sarà scorporato dal pacchetto di compiti di Paola Marchegiani (Pd), mentre l'ex consigliera provinciale Idv Antonella Allegrino, candidata con il Pd alle scorse regionali, si occuperà di welfare e politiche sociali, due settori in linea con la sua esperienza di imprenditrice.

Nel frattempo, al termine dell'ennesimo incontro di ieri sera con la lista Teodoro, convocato dalla maggioranza di centrosinistra per tentare di ricucire lo strappo dopo l'uscita di scena di Veronica Teodoro dalla giunta, i due consiglieri Piernicola Teodoro e Massimiliano Pignoli hanno chiarito la loro posizione all'interno della coalizione. Come era già trapelato dalle parole di Gianni Teodoro, papà di Veronica e mentore della lista, per il momento non sarà formalizzato alcun passaggio all'opposizione, ma i consiglieri si riservano un «ruolo di verifica attenta sugli atti dell'amministrazione» che tradotto in soldoni equivale a un appoggio «che sarà valutato volta per volta in base al contenuto degli atti che approderanno in consiglio comunale».

«È evidente», si legge in una nota congiunta firmata dai gruppi consiliari di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura, «come il parto della nuova giunta non sia stato né facile, né indolore, ma assai travagliato, oltre che essere la plastica rappresentazione del colossale fallimento dell'amministrazione di centrosinistra. Non occorrevano certo ben 27 mesi, quasi metà consiliatura, per rendersi conto di carenze e lacune fin troppo evidenti che hanno paralizzato, quando non compromesso, attività strategiche per la città. Né può essere fatto passare sotto silenzio che siamo già al terzo assessore delegato alle finanze e tributi in meno di tre anni. La verità è che il sindaco Alessandrini non aveva, e continua a non avere, alcuna autonomia politica da partiti e governatori».

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