dopo le denunce

Pescara, liquami in mare: la Procura apre l'inchiesta

Capitaneria di Porto in Comune per acquisire atti e documenti relativi alle comunicazioni effettuate sulla balneabilità prima e dopo lo sversamento delle fogne. Alessandrini: "Sarà un organo terzo ad acclarare la verità". Bagni vietati a Fosso Pretaro

PESCARA. La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo di indagine in merito allo sversamento nel fiume Pescara più di 30 mila metri cubi di liquami a causa della rottura di una condotta fognaria avvenuta a luglio. L'inchiesta condotta dal pm Salvatore Campochiaro è nata dopo gli esposti e le denunce che vogliono fare luce sul giallo di una ordinanza di divieto di balneazione in mare emessa dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini ma mai divulgata ed eseguita nonostante le analisi avessero rivelato valori fuori norma.

Lo sversamento è del 28 luglio alle 22 di sera fino alle 17 del 29 luglio. Diciannove ore di sversamento nel fiume e quindi in mare. In quelle l'Aca ha versato 450 litri di un disinfettante chiamato Oxystrong direttamente nel fosso che va al fiume dove è avvenuta la rottura. Oggi la Capitaneria di Porto ha infatti sequestrato documenti in Comune mentre nei giorni scorsi era stata la Guardia Forestale ad effettuare acquisizioni all'Arta e all'Aca.  Nel concreto gli uomini della Capitaneria di Porto hanno acquisito e fotocopiato tutta la documentazione riguardante le comunicazioni sulla balneabilità della costa pescarese che ci sono state fra il Comune, l'Arta, l'Aca e la Regione dopo gli sversamenti. Proprio ieri il presidente della Commissione comunale Controllo e Garanzia Carlo Masci aveva convocato una riunione ad hoc della Commissione per affrontare le problematiche venutesi a creare dopo lo sversamento dei liquami in mare.

Il sindaco Alessandrini in una nota si dice "lieto" dell'iniziativa della Procura: "Siamo lieti di questo passaggio", afferma il sindaco Marco Alessandrini, "in quanto destinato a porre fine ad una serie di strumentali polemiche agostane sulla balneabilità del mare pescarese e sui presunti riflessi negativi sulla salute pubblica, visto che sarà un organo terzo ad acclarare la realtà dei fatti. In questo modo si porrà fine a fantomatici processi e al continuo travisamento dei fatti, capaci solo di arrecare danno all’immagine della città. Per quanto ci riguarda", conclude il sindaco, "oltre a esprimere piena fiducia nell’attività di accertamento in corso, siamo certi di aver agito in perfetta buonafede, nel rispetto della normativa e della salute pubblica, nonché dell’esclusivo interesse della comunità pescarese”.

Intanto l'Arta ha comunicato valori non conformi sulle acque di balneazione in prossimità di Fosso Pretaro (Enterococchi 5.200 -limite 200- e Eschirichia 2005 -limite 500-) zona della spiaggia di Pescara ai confini con Francavilla. Per questo è stata emanata un'ordinanza di divieto alla balneazione con apposizione dei relativi cartelli mentre la Polizia Municipale è intervenendo per una immediata comunicazione verbale ai bagnanti. "Per completezza", scrive sul suo profilo facebook il vicesindaco di Pescara Enzo Del Vecchio, "si informa che tutte le precedenti analisi erano conformi".