Pescara, madre e figlio uccisi a bastonate e coltellate. L'assassino: mi sono difeso durante una lite

Il duplice omicidio di via Tibullo. Maxym Chernish, ucraino di 25 anni residente a Francavilla confessa il delitto ma sostiene di essersi difeso: dopo essere stato aggredito con la mazza da baseball e il coltello, avrebbe a sua volta ucciso  Arkadiusz Miksza (22 anni) e sua madre Kystyna (53)

PESCARA. «Abbiamo litigato, sono stato aggredito con la mazza e il coltello e mi sono difeso». È quanto sostenuto ieri sera davanti al pm, Savatore Campochiaro, da Maxym Chernish, ucraino di 25 anni residente a Francavilla al Mare, reo confesso del duplice omicidio dei polacchi Arkadiusz Miksza, 22 anni, il giovane che gli vendeva droga, e sua madre Kystyna, badante di 53 anni, uccisi ieri pomeriggio a Pescara in una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25.

La donna è entrata in quella casa nel momento sbagliato. È arrivata mentre i due giovani stavano litigando e ha cercato di difendere il figlio. Non ha potuto far niente per sottrarlo alla furia omicida dell’ucraino, anzi è stata a sua volta assalita dal 25enne che prima aveva ucciso il figlio il cui corpo è stato trovato nella camera da letto. L’omicida, per uccidere le due vittime ha utilizzato una mazza da baseball e un coltello da cucina.

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C’era sangue ovunque nel bilocale di via Tibullo, così come lungo le scale e in strada. A lasciarle è stato Chernish nella fuga.

L'ucraino ha abbandonato lungo la strada un borsone con una mazza da baseball insanguinata, trovato nel giro di poco dai carabinieri, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro.

Seguendo le tracce di sangue lasciate sulla via si è infine arrrivati a uno sgabuzzino di un condominio in via dei Pretuzi, dove l'assassino è stato braccato e scovato dalla polizia, diretta da Pierfrancesco Muriana.

Si è trattato di un’operazione congiunta carabinieri-polizia. I militari dell’Arma, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, sono arrivati subito grazie alla segnalazione della vicina di casa delle vittime. Poi le forze dell’ordine hanno cinturato tutta la zona e hanno catturato l’ucraino.

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Maxym Chernish, difeso dall’avvocato Vincenzo Di Girolamo, dopo l’interrogatorio è stato arrestato dalla squadra mobile e rinchiuso nel carcere di Pescara. Deve rispondere di duplice omicidio e rapina, in quanto aveva con sè il portafogli del giovane polacco. All'origine dell'episodio ci sarebbero futili motivi, probabilmente legati a questioni di droga, ma l'arrestato ha parlato di una lite per un mouse da computer rotto.