in tribunale

Pescara, manifesti e cappi all'arrivo della Kyenge, assolto Forconi

I manifesti appesi con la corda che l'esponente di Forza  Nuova mise in occasione della visita dell'ex ministro non erano simboli razzisti, e neanche minacce razziste rivolte alla sua persona

PESCARA. Assolto perchè il fatto non sussiste. Con questa formula il giudice del tribunale di Pescara ha assolto dall'accusa di "esposizione di simboli razzisti" e "minacce aggravate a fini di razzismo"  Marco Forconi, coordinatore regionale di Forza Nuova e titolare della libreria Rusconi alla stazione centrale. I fatti contestati risalgono al 15 luglio 2013, quando in occasione della visita dell'allora ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge furono affissi sui lampioni attorno al palazzo della Provincia manifesti con i cappi dove era scritto: "Immigrazione cappio dei popoli".

leggi anche: Pescara, cappi contro la Kyenge: Forconi imputato I fatti risalgono al 2013, quando, in occasione della visita dell'ex ministro per l'Integrazione, furono affissi una serie di cappi e alcuni manifesti firmati Forza Nuova

Presentandosi in aula con il volume dell'intellettuale francese Regis Debray dal titolo "Elogio delle frontiere", Forconi, assistito dall'avvocato Maurizio Dionisio, ha spiegato al giudice quello che pensa dell'immigrazione e per quale motivo, anche a suo parere,  la forte immigrazione in Europa uccide gli stati nazionali. Una libertà di pensiero tutelata dalla Costituzione italiana, mentre i cappi erano solo simbolici, tanto che reggevano manifesti che non riportavano nè la sua foto e nè il suo nome, ma la scritta: "Immigrazione cappio dei popoli. Ad ogni terra il suo popolo, ad ogni popolo la sua terra". Marco Forconi è stato assolto. "Settima assoluzione su sette processi! Dedico questa vittoria ai miei genitori che dovettero subire una brutale perquisizione all'alba", ha scritto sul suo profilo facebook  Marco Forconi. "Da domani si torna in trincea, abbiamo vinto una battaglia ma la guerra contro i nemici della Patria è ancora lunghissima".