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Pescara, mercatino senegalesi: pronto lo sgombero

Arrivati poliziotti da fuori regione, ma l’alternativa per gli ambulanti dopo 9 mesi non c’è ancora. Iniziato il presidio di Forza Nuova per assistere all'"evento storico"

PESCARA. Lo sgombero del mercatino dei senegalesi sulle aree di risulta sembra ormai imminente. Nelle prossime ore le bancarelle potrebbero sparire, lasciando vuota la zona sotto al rilevato della ferrovia, a pochi passi dalla stazione, occupata ormai da vent'anni da centinaia di africani che vendono di tutto, compresa merce contraffatta. Un primo blitz per smantellare tutto era stato organizzato per l'11 agosto dell'anno scorso, per problemi igienico-sanitari e di ordine e sicurezza pubblica, in esecuzione di due ordinanze del sindaco che disponevano l'allontanamento degli abusivi e l'istituzione del divieto di transito e di fermata.

Erano arrivati anche i rinforzi da fuori per affiancare le forze dell'ordine, ma all'ultimo momento si è deciso di soprassedere, per trovare una location alternativa. I percorsi avviati in questi nove mesi sono diversi, ma al momento nessuno di questi è arrivato al capolinea e se davvero lo sgombero è cosa imminente, i senegalesi si troveranno con un pugno di mosche in mano. Ieri sulla questione è intervenuta Forza Italia che chiede lo smantellamento del mercatino esistente e ricorda di essere contraria allo spostamento sotto al terzo tunnel della ferrovia, a pochi passi dalla zona dove si trovano oggi le bancarelle. Il gruppo guidato da Marcello Antonelli ricorda anche che per seguire un percorso del genere è obbligatorio portare in consiglio comunale la delibera per la variante urbanistica al Piano regolatore e non è possibile, dice Fi, seguire procedure amministrative diverse.

Per Forza Italia la vicenda sta acquisendo i contorni di «una farsa», considerato che si è arrivati ad un nulla di fatto, ma risponde subito l'assessore al Commercio Gaetano Cuzzi, ricordando che «è stato proprio il centrodestra, in passato, a creare il mercatino mentre noi abbiamo messo mano al problema e arriveremo ad una soluzione». Ad oggi, però, una sede alternativa per il mercato dei senegalesi, non c'è ancora. «E' nostra intenzione», spiega Cuzzi, «creare un mercato etnico nel tunnel della stazione: lì potranno lavorare solo i regolari, e ciò che ne verrà fuori non sarà una brutta copia dell'esistente. Sappiamo bene», aggiunge l’assessore, «che si tratta di un progetto in variante al Piano regolatore, ma serve anche l'ok delle Ferrovie, che non è ancora arrivato perché è necessario integrare il progetto. In attesa che si concluda l'iter abbiamo promosso un bando per spostare questi ambulanti nei mercati della città, individuando posti liberi per le loro bancarelle».

In questo ambito va individuata una associazione, deputata alla gestione degli spazi, ma al bando «ha risposto un solo soggetto e, nel caso in cui non dovesse rispondere ai requisiti, si valuterà il prolungamento dei termini. Abbiamo anche aperto uno sportello in Comune per favorire la regolarizzazione degli ambulanti. Dei percorsi, quindi, sono stati avviati, per cui è inutile la corsa all'apparire da parte di chi ha governato e di associazioni folcloristiche».

Parlando delle soluzioni disegnate in questi 9 mesi il sindaco Marco Alessandrini ricorda che sono state «condivise» con la comunità senegalese e il Comune si è mosso «rispettando la vocazione inclusiva della città», con l'intenzione di «riportare nell'alveo della legalità situazioni consolidate negli anni. Questo cammino non si ferma», aggiunge, «e auspichiamo che possa contribuire tutta la classe dirigente con proposte concrete e realizzabili, fin qui non pervenute, rinunciando al gusto della polemica ad ogni costo». In vista del blitz si fanno sentire i rappresentanti di Sel che ritengono «sbagliato lo sgombero coatto», perché andrebbe prima «concluso il percorso per l'allestimento della nuova area». Si rischia, per Sel, di trovarsi senza soluzioni «temporanee» per gli ambulanti e si produrrebbero «ulteriore emarginazione e conflittualità sociale», per cui viene chiesta la convocazione di «un tavolo urgente con tutte le parti coinvolte», per definire «tempi e passaggi certi». Intanto Forza Nuova ha mobilitato i simpatizzanti, da ieri sera e per 72 ore, per assistere allo smantellamento del mercato, che definisce «un evento storico».

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