Pescara, mezza città invasa dalle polveri sottili

Superati di nuovo i limiti nella periferia Ovest. Scotolati convoca Arta e Cetemps: «Decideremo le misure antitraffico»

PESCARA. Non si placa l’ondata di inquinamento che è tornata a minacciare la città, dopo la pausa del maltempo. Le stazioni di monitoraggio dell’aria hanno ripreso a segnalare superamenti dei limiti di legge delle polveri sottili, considerate tra gli inquinanti più pericolosi per la salute umana. L’assessore comunale all’ambiente Loredana Scotolati non esclude la possibilità di adottare misure anti traffico, se questo trend negativo dovesse continuare anche nelle prossime settimane.

Del resto, i dati registrati dalle centraline lunedì scorso, 30 gennaio, gli ultimi resi noti ieri dall’Arta, hanno indicato valori alle stelle delle polveri nella zona di via Sacco, nel quartiere periferico di Villa del Fuoco. Sono stati toccati, facendo una media dell’intera giornata, ben 63 microgrammi per metro cubo di Pm10, ossia le polveri con diametro inferiore a 10 micron, contro il limite da non superare per legge di 50. Valori vicini ai limiti sono stati segnalati anche nelle altre zone monitorate della città. Nella centralissima via Firenze, in quel giorno, sono stati toccati i 46 microgrammi per metro cubo e all’altezza del teatro D’Annunzio, sulla riviera di Porta Nuova, 44. Di conseguenza, in quel giorno i tecnici Arta hanno definito scadente e, addirittura pessima per via Sacco, la qualità dell’aria respirata dai cittadini.

Per la verità, il livello delle polveri sottili si è cominciato a rialzare da un paio di settimane, ossia subito dopo la conclusione del maltempo che aveva, di fatto, contribuito a ripulire l’aria. La prima avvisaglia di un ritorno delle polveri sottili si era avuta il 23 gennaio scorso, quando la centralina di via Sacco aveva segnalato 51 microgrammi per metro cubo. Poi, l’andamento negativo è proseguito fino a raggiungere la giornata clou di venerdì 27 gennaio, quando tutte e tre le centraline della città hanno indicato allarme rosso con lo stesso valore uguale di 52 microgrammi per metro cubo. Il giudizio, in questo caso, è stato unico per tutte e tre le zone: qualità dell’aria pessima. Poi, sabato 28, c’è stato un black out nell’informazione, con l’Arta che non ha comunicato nemmeno un dato. Arriviamo, quindi, a domenica 29 con valori molto vicini al tetto massimo, cioè tra i 45 e i 46 microgrammi. Infine, gli ultimi dati a disposizione, cioè quelli di lunedì scorso, hanno confermato questo trend negativo: 44 microgrammi all’altezza del teatro D’Annunzio; 46, in via Firenze; e 63, in via Sacco.

L’assessore all’ambiente, contattata ieri dal Centro, ha rivelato di aver già convocato una riunione nel pomeriggio di lunedì prossimo per fare il punto della situazione sull’inquinamento dell’aria. «Mi incontrerò con i tecnici dell’Arta e del Cetemps (il centro di rilevamento ambientale dell’università dell’Aquila, ndr)», ha affermato, «verificheremo se sarà necessario adottare delle misure di contenimento dello smog». «Un primo intervento è stato già fatto alla fine dell’anno scorso», ha ricordato, «quando è stata emanata un’ordinanza per ridurre di un grado il calore dei riscaldamenti domestici». L’assessore non ha escluso il ricorso anche a misure di contenimento del traffico, se i livelli di smog non dovessero scendere. «Sono sempre stata favorevole alle domeniche ecologiche», ha concluso, «ma non possono bastare».

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