Pescara, mille persone ai Colli per la reliquia di Wojtyla

Folla alla basilica per l’ampolla con il sangue del santo e per la Madonna della pioggia che sarà festeggiata il 15

PESCARA. L'ampolla col sangue di papa Wojtyla rimarrà esposta nella parrocchia della Madonna dei Sette Dolori, ai Colli, fino a domenica 15 maggio. Un pellegrinaggio di preghiera e curiosità che si accosterà alla celebrazioni, che iniziano oggi ufficialmente e che ricordano il miracolo dell'acqua avvenuto il 12 maggio 1893 dopo un lungo periodo di siccità. Ieri alle 18.10, una folla di un migliaio di persone, ferma sul sagrato e accalcata tra i banchi, ha accolto con applausi scroscianti la reliquia di Giovanni Paolo II, portata a mano dal comandante della stazione dei carabinieri dei Colli, luogotenente Graziano Leone e dal maresciallo capo Donato Miccoli, e l'ingresso in chiesa della statua della Madonna, sommersa di mazzi di fiori colorati. Dalla chiesa di San Pietro Apostolo a Baronissi (Salerno), con l'ampolla, sarebbe dovuto arrivare anche lo zucchetto papale, ma un intoppo burocratico ha bloccato la papalina in Vaticano.

«E' la prima volta che una reliquia di san Giovanni Paolo II arriva nella nostra parrocchia», ha detto padre Vincenzo Di Marcoberardino, che ha concelebrato la messa officiata dal padre provinciale dei cappuccini Carmine Ranieri, «sarà accolta con affetto verso un grande Papa». L'ampolla sarà posta nella parte sinistra dell'altare e la Madonna a destra «a suggellare un feeling tra Karol e la sua grande devozione alla Madonna; abbiamo voluto metterli insieme affinché sia da stimolo a una vita più santa e austera. Se Wojtyla fosse venuto a Pescara, avrebbe visitato il nostro santuario». Padre Vincenzo ha ringraziato per la donazione la parrocchia di Baronissi e a Giovanni Paolo II, proclamato santo da papa Francesco il 27 aprile 2014, ha chiesto «la benedizione per le famiglie di questa parrocchia e per tutta la città».

Forte è la devozione della gente per entrambe le figure religiose. Il carisma del papa polacco incanta Guadalupe Valbuena, venezuelana, prof di Lingue all'università D'Annunzio: «Avverto ogni giorno la santità di Giovanni Paolo». «Da quando è morto», dice Alessandra Di Zio di Montesilvano, «non sono mai riuscita a pregare sulla sua tomba a Roma. Oggi lui è venuto da noi ed è una grande emozione perché lo sento mio. E' il Papa della nostra generazione insieme a Francesco e dopo Giovanni XXIII».

La reliquia è arrivata a Pescara nella giornata di martedi. Consegnata nelle mani dei carabinieri dei Colli, durante la notte è stata custodita nella caserma di via di Sotto per essere esposta alla devozione popolare nella chiesa del borgo. I fedeli hanno sfilato, davanti all'ampolla, posta accanto a un’immagine di Wojtyla, protetta da un cordone e circondata da rose e margherite bianche. Qualcuno si inginocchia e prega. I bambini scattano foto col cellulare. Un signore cerca di toccare la sacra reliquia, ma viene allontanato. Altri andranno oggi, con calma, a rendere omaggio al Papa indimenticato e alla Madonna dei miracoli.

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