Pescara, movida in centro, l’Arta: troppi rumori, i residenti non dormono 

I dati in un rapporto per la procura: inquinamento acustico elevatissimo, rumori fino a 100 decibel nel cuore della notte

PESCARA. Rumori fino a 100 decibel nel cuore nella notte; musica, schiamazzi e, poi, i camion che portano via la spazzatura «fin quasi all’alba». Arrivano i dati dell’Arta a misurare la protesta dei residenti di piazza Muzii, via Battisti e via De Cesaris con le finestre puntate sui locali della movida. E, in un rapporto inviato in procura, l’Arta parla di inquinamento acustico «elevatissimo» e dice che quei rumori non fanno dormire: «In particolare», dice una relazione per la pm Anna Rita Mantini che indaga sull’inquinamento acustico del centro, «nei periodi di pulizia strada e raccolta bottiglie si raggiunge il livello massimo assoluto di 98,1 decibel, presumibilmente in grado di provocare il risveglio di un gran numero di persone residenti in zona».

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È soltanto il picco dei rumori che arriva al termine di una serata, solitamente tra le 2 e le 5 del mattino. E l’Arta aggiunge: «Notevole anche il fatto che il livello sonoro minimo non scenda mai al di sotto dei 74 decibel tra le 23 e le 2». Il limite massimo imposto dal Comune per le ore notturne è di 55 decibel.
Le misurazioni sono state eseguite tra aprile e maggio e ora quei dati sono la base dell’inchiesta. Finora, non ci sono indagati, ma, adesso, l’Arta ha quantificato i rumori arrivando a tre conclusioni. La prima è che «il livello sonoro globale risulta, di notte, quasi sempre notevolmente superiore al valore limite». La seconda tesi dell’Arta inquadra i “responsabili” del rumore e cioè «i numerosissimi frequentatori di strade, piazze e locali che su di esse si affacciano» e «la musica amplificata diffusa da alcuni locali». La terza conclusione parla della pulizia effettuata dall’Attiva: «Le operazioni di raccolta rifiuti (in particolare bottiglie) e pulizia strade che avvengono immediatamente dopo la chiusura dei locali, potraendosi in varie fasi fin quasi all’alba, costituiscono un’ulteriore fonte importante di rumore».

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In base alle misurazioni è proprio la pulizia a provocare l’inquinamento acustico più elevato tale da far risvegliare i residenti. Contattato dal Centro, il comitato di residenti Tranquillamente Battisti commenta così i dati: «Premesso che nel quartiere ci sono diversi imprenditori, storici e non, che hanno una condotta rispettosa della convivenza e delle leggi, per il resto subiamo gli effetti devastanti di una situazione oltre la decenza. Sotto il profilo del rumore», dice il comitato, «è inequivocabile il verdetto dell’Arta che conferma quanto siano realmente drammatiche le doglianze degli abitanti che, nel cuore della notte, sono sottoposti a livelli di rumore elevatissimi e persistenti con picchi di quasi 100 decibel, livelli talmente importanti che ormai si profila un attentato alla salute».
Il comitato parla, poi, delle irregolarità scoperte dai vigili urbani (vedi articolo in basso): «Sotto il profilo delle violazioni amministrative sono significativi gli accertamenti della polizia municipale che aiutano a comprendere come sia possibile una tale proliferazione di locali notturni. Infatti emerge che in molti casi le attività aprono senza seguire l’iter dell’autorizzazione espressa con verifica dei requisiti come previsto dal regolamento comunale. Altra problematica accertata riguarda l’occupazione del suolo pubblico a conferma degli abusi costanti, imponenti e diffusi lamentati dai residenti che ormai faticano anche a rientrare nelle proprie abitazioni». Il comitato contesta l’operato del Comune: «È evidente che l’amministrazione, a dispetto di tutte le problematiche accertate, non solo non ha emesso nessuna ordinanza che fosse in grado di arginare rumore e degrado ma pare interessata esclusivamente a offrire nuove opportunità di occupazione del suolo pubblico come previsto in una delle ultime delibere, partorite dagli assessori di questa città, che prevede ulteriori spazi di occupazione probabilmente anche a discapito della circolazione dei mezzi di soccorso». Infine, l’appello alla procura: «Noi abitanti chiediamo alla magistratura di non disinteressarsi di questo fenomeno che affligge quasi duemila residenti. Per noi sarebbe un bell’inizio anche il semplice rispetto delle leggi».
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