Pescara, nel porto dragato tornano le navi commerciali

PESCARA. Le navi mercantili tornano nel porto di Pescara dopo tre anni di inattività dovuti ai fondali insabbiati e ai problemi relativi al dragaggio: stamani è entrata nello scalo una motonave cisterna lunga 140 metri, di 5.160 tonnellate di stazza e con pescaggio massimo di 4,65 metri. Si tratta dell'imbarcazione di maggiore lunghezza mai entrata nel porto del capoluogo adriatico dopo la realizzazione della darsena.

La motonave “Assia”, battente bandiera russa, ha effettuato, senza problemi, una prova di ingresso nello scalo e di ormeggio in banchina, anche in previsione di una imminente ripresa dei traffici petroliferi nel porto. All'iniziativa - si è trattato di una vera e propria dimostrazione finalizzata ad accertare la fruibilità dello scalo e a smontare le polemiche arrivate da più parti - hanno partecipato il comandante della Direzione marittima Abruzzo Molise, Luciano Pozzolano, il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, e gli operatori portuali e commerciali.

Nel confermare che «i lavori di dragaggio si concluderanno entro metà febbraio con il raggiungimento di una profondità nella darsena di 5,50 metri», Pozzolano parla di «grande soddisfazione» e spiega che «si è trattato di una prova a tutti gli effetti, di cui io stesso mi sono fatto garante, finalizzata a smorzare le diverse polemiche. Oggi - evidenzia il comandante - abbiamo sfruttato al massimo la capacità ricettiva che il porto di Pescara offre». Sottolineando che «dopo il ritorno in mare dei pescherecci, oggi è uno dei giorni più importanti per lo scalo», Pozzolano ribadisce che, comunque, anche dopo la ripresa dei traffici, i problemi del porto non saranno risolti definitivamente, senza interventi di carattere strutturale, legati all'approvazione del Piano regolatore portuale, per evitare di «affrontare continuamente la questione in via emergenziale».

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