Pescara, presi a pugni per gioco sulla riviera Nord durante la Notte bianca

In due pestati da una gang . Uno ha un braccio rotto. L’amico: "Mi sono ritrovato con la faccia nel fango"

PESCARA. Volevano passare solo una serata in compagnia, tra amici, e avevano scelto la Notte bianca in programma domenica scorsa in città per festeggiare al meglio. Per due ragazzi pennesi di 28 e 18 anni tutto è filato liscio fino alle 4,30 del mattino quando, passeggiando sul lungomare per far ritorno alla propria auto, all'altezza dello stabilimento "Il Moro", sono stati aggrediti da 4 ragazzi.

Sono stati scaraventati oltre le siepi della spiaggia e colpiti con calci e pugni al volto, in testa e sul collo. Uno dei due, il più grande, dopo aver recuperato un minimo di forze, ha messo in fuga i tre che nel frattempo stavano aggredendo il suo amico, e ha avuto la prontezza di chiamare la polizia.

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A quel punto, sono scattati i tentativi di ritrovare i teppisti, ma la ricerca non ha avuto successo nell'immediato. La modalità d'aggressione, ancora una volta, ricorda tanto il knock-out game, assurda moda che consiste nel cogliere di sprovvista e picchiare passanti.

Entrambi i ragazzi pennesi sono stati trasportati, dai soccorritori nel frattempo giunti sul posto, al pronto soccorso dell'ospedale civile di Pescara, dove sono stati subito raggiunti da familiari e amici. Il più grande è rimasto sotto osservazione a causa dei colpi presi in testa e, dopo l'esito negativo di due Tac, è tornato a casa nel primo pomeriggio con contusioni al volto e alla testa e una prognosi di 10 giorni. Il più giovane dei due, invece, ha avuto la peggio ed è rimasto sotto osservazione in ospedale per tutto il pomeriggio di ieri, prima di essere anche lui dimesso. Per lui microfrattura a un dito, volto tumefatto e avambraccio ingessato per 25 giorni. Inizialmente, si era temuta anche la rottura del setto nasale, ma fortunatamente gli esami diagnostici hanno scongiurato fratture.

«Mi sono ritrovato con il viso in una pozzanghera, gonfio di botte, non ci vedevo più. Come ho realizzato che stavano picchiando anche il mio amico, mi sono messo a urlare correndo verso di loro», ha raccontato il 28enne. Le indagini della polizia per poter risalire agli autori dell'ennesima aggressione vigliacca e senza motivo sono scattate subito. Un aiuto potrebbe arrivare dalle telecamere degli stabilimenti, rintracciando magari il percorso sia dei giovani pennesi sia degli aggressori.

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