Pescara, processo sanitopoliPierangeli: con Del Turco tariffe anomale

Il presidente delle cliniche interrogato dalla difesa. Il 16 maggio depone De Benedetti

PESCARA. «Del Turco ha applicato un nuovo tariffario che ha creato non pochi problemi». E' quasi mezzogiorno quando l'avvocato di Del Turco, Caiazza, rivolge la prima domanda a Luigi Pierangeli: il presidente dell'Aiop parte civile nel processo sanità, il testimone d'eccezione della procura che con l'udienza di ieri ha collezionato 19 ore di deposizione. «Un tariffario disallineato», dice Pierangeli che con l'udienza di ieri ha terminato di testimoniare e che, il 16 maggio, lascerà il posto a Carlo De Benedetti.

Inizia l'interrogatorio con tono pacato, Gian Domenico Caiazza, l'avvocato del foro di Roma dell'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco imputato nel processo sanità insieme ad altre 26 persone, tra cui Vincenzo Maria Angelini ieri assente per malattia. Esaurite le prime domande, l'aula si accende e Caiazza inizia ad animarsi mentre Pierangeli, il presidente dell'associazione che raccoglie le cliniche private e tra i principali accusatori di Angelini, non si scompone. «Chi decise di includere i crediti non performing nella prima cartolarizzazione? Chi ebbe l'idea? E' vero che il non performing è costato alla Regione 80 milioni di euro? E' vero che Del Turco ha ridotto le tariffe delle prestazioni?». E Pierangeli: «Del Turco ha adottato un nuovo tariffario che avrebbe dovuto avere degli effetti retroattivi e che ha creato non pochi problemi. Il nuovo tariffario», ha proseguito il presidente dell'Aiop, «non riduceva le tariffe a rischio di inappropriatezza ma le prestazioni che lo Stato aveva aumentato».

Un tariffario che, secondo Pierangeli, sarebbe stato arbitrario e che non avrebbe tenuto conto delle analisi del ministero. «Incredibilmente», ha proseguito l'imprenditore, «in alcuni casi le tariffe che lo Stato aveva aumentato, erano state fatte precipitare dalla Regione. Le tariffe più ridotte sono state applicate, ad esempio, a ortopedia e chirurgia vascolare, ovvero alle cliniche Pierangeli, Spatocco e Villa Serena. Un esempio? Caso unico in Italia in cui una protesi d'anca veniva abbassata da 7.900 euro a 4.500 euro. Non era possibile», ha chiuso Pierangeli replicando a uno degli argomenti della difesa - la riduzione delle tariffe sotto la giunta di centrosinistra - «che il tariffario frutto di analisi del ministero venisse così disallineato. Quando è arrivato il commissario è stato applicato il tariffario nazionale».

Prima cartolarizzazione e ispezioni: sono stati questi gli altri argomenti della difesa durante l'interrogatorio a Pierangeli che, con l'udienza di ieri, ha terminato la sua deposizione dopo aver risposto alle domande dell'accusa dei pm Nicola Trifuoggi, Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli e a quelle delle difese. «In una riunione dell'aprile 2004 l'assessore alla Sanità Vito Domenici e il presidente della Fira Giancarlo Masciarelli ci presentarano il programma di stabilizzazione delle finanze della Regione con l'obiettivo di ridurre il debito e ci chiesero di rinunciare al contenzioso in corso. Noi come Aiop facemmo presente che c'erano una serie di contenziosi che andavano analizzati singolarmente».

E' questo il capo d'imputazione in cui Angelini è accusato di truffa alla Regione perché avrebbe «prodotto una falsa autocertificazione di crediti inesistenti da parte della casa di cura Villa Pini». «Ma chi ha chiamato così i crediti non performing?», ha domandato il presidente Carmelo De Santis al testimone. «La Fira», ha risposto Pierangeli alludendo all'ex presidente Masciarelli, già condannato nel processo sanità. «Le ispezioni?», ha concluso Pierangeli, «la ripresa delle ispezioni è stata comunicata nel 2008 per l'anno 2005 e dieci giorni dopo la delibera 58». Il processo torna il 16 con vari testimoni tra cui Carlo De Benedetti che dovrà riferire «sulle trattative per l'acquisto di Villa Pini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA