«Pescara sarà il regno delle 2 ruote»

Parla l’ex ciclista Di Luca diventato consulente del candidato sindaco Corneli

PESCARA. Danilo Di Luca, ex ciclista, di Spoltore: nei giorni scorsi la politica, vista la campagna elettorale in corso, l’ha contattata per farsi dare una mano. Il candidato sindaco Florio Corneli, appoggiato nella corsa alle comunali dalla lista Abruzzo Civico-Pescara a colori, vorrebbe un restyling della città con una mobilità più sostenibile.

«Sì, il contatto è stato con il candidato consigliere della medesima lista, Abruzzo civico Costantino Sferrella e con il coordinatore cittadino Nicola Monti. Mi hanno chiesto un supporto, cercando di modellare Pescara sulle città del nord Europa, in quanto alla mobilità».

Un’ipotesi plausibile, in città, quella di lasciare l'auto in garage e di girare in bici?

«Pescara si presta bene ad una mobilità cosiddetta sostenibile, insieme con il bike sharing, ovvero la possibilità di prendere a noleggio, condividendo, in diversi punti della città, le biciclette. Però bisogna procedere di pari passo: da un lato occorrono le piste ciclabili, dall’altro l'introduzione del bike sharing, tanto in voga al nord del continente».

In che modo?

«Io, per la verità, avevo già pronto il progetto, perché sono anni che lo preparo. La zona ciclabile dovrebbe partire dalla stazione ferroviaria, per poi passare attraverso corso Vittorio Emanuele, l’università, la pineta, il porto turistico, per poi andare a nord, fino a piazza Duca, solcando la strada parco.

Ma Pescara sarebbe già pronta o avrebbe bisogno di alcuni interventi?

«Così com’è, attualmente, la pista ciclabile non va bene, se si esclude il tratto che va dal porto alla rotonda Paolucci. Gli standard europei infatti dicono che in caso di corsia a doppio senso, si debba arrivare a 2 metri e mezzo di larghezza, mentre in caso di una corsia unica, a un metro e mezzo. E comunque il mio progetto non prevede la realizzazione di piste ciclabili su marciapiedi già esistenti, in quanto l’idea sarebbe quella di creare le corsie ricavando spazio tra i marciapiedi».

Fatte dunque le piste ciclabile, poi bisognerà poter prendere le bici.

«Certo, il bike sharing. E il progetto prevede 15-20 punti strategici della città dove piazzare le colonnine per le biciclette, le quali, almeno all’inizio, dovranno essere di un unico modello, adatto a tutti, bambini, adulti e anziani. Per il momento abbiamo pensato a punti come la stazione, il Comune, lo stadio, l’università e il porto turistico, da piazza Duca alla pineta; e successivamente, se possibile, anche in via del Circuito, in modo da collegarvi l'ospedale. Più in là, si potrà pensare anche a bici con pedalata agevolata e pertanto, per le ricariche di esse, ad impianti fotovoltaici da installare a ciascuna colonnina».

E i costi per lo «sharing»?

«Saranno differenziati. Un tot molto basso per i residenti, qualcosa in più per i turisti».

Vito de Luca

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