Pescara, solidarietà al ristoratore ferito dai botti

Gli amici sono vicini a Ciroli. Il figlio: mio padre ha perso un occhio ma si è salvato

PESCARA. Cerca di sdrammatizzare, consapevole di aver rischiato ben più dell'occhio sinistro che ha perso nell'esplosione del petardo la notte di Capodanno. Giancarlo Ciroli è apparso così, ieri, alle decine di amici che hanno fatto la fila per andare a manifestargli il proprio affetto nel reparto di Oculistica dell'ospedale civile.

Ricoverato nel reparto di Oculistica, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, il ristoratore pescarese di 48 anni titolare di «Pianeta Mare» (in piazza della Marina) è in fase di miglioramento tanto da indurre i medici a escludere la paventata possibilità di un secondo intervento all'occhio.

«L'occhio l'ha perso», dice il figlio Valerio, «ma nel peggio ci siamo salvati, e lui comunque sta un po' meglio».

«Siamo una delle poche famiglie ancora unite», dice ancora Valerio Ciroli per spiegare il clima di affetto e protezione che è scattato attorno al padre. Ma se non bastasse la famiglia, ci sono i pescatori, i commercianti, gli amici del bar e i tifosi dei Rangers che ieri, per tutta la giornata, hanno fatto a gara per andare a salutare Giancarlo, per fargli forza e manifestargli tutto il loro affetto.

«A nome della marineria», dice per tutti l'armatore Massimo Camplone, «faccio a Giancarlo gli auguri di una pronta guarigione, perchè l'aspettiamo presto ancora con noi».

Da quarant'anni i Ciroli sono commercianti di pesce. Giancarlo vende all'ingrosso e gestisce una pescheria in piazza Duca, oltre al ristorante di piazza della Marina che porta avanti il figlio. Appassionato del Pescara, da sempre Ciroli è vicino alla tifoseria dei Rangers che anche ieri non hanno mancato di fargli sentire la propria vicinanza.

Quanto al dramma che si è consumato pochi minuti dopo l'arrivo del 2012, dopo che il ristoratore aveva sistemato una batteria di fuochi d'artificio del tutto legali sullo spartitraffico della Capitaneria di Porto, i familiari hanno poco da dire: c'è solo la fatalità dietro quel petardo che, partito mentre Ciroli era ancora vicinissimo, lo ha colpito in pieno volto. (s.d.l.)

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