Pescara, spese per la nomina a Città dello sportFli chiede le dimissioni dell'assessore Cardelli

Il Pd chiede risposte a Mascia e minaccia il ricorso alla Corte dei Conti: "Il Comune ci deve far sapere che fine hanno fatto i 110mila euro versati al comitato"

PESCARA. E' bufera sull'amministrazione comunale che ha speso 110.000 euro per il titolo di Città europea dello sport 2012. Il Pd minaccia di presentare un esposto alla Corte dei conti, mentre Fli ha chiesto le dimissioni dell'assessore al commercio Stefano Cardelli, perché sua moglie si è occupata dell'allestimento floreale della festa da 11.500 euro organizzata l'anno scorso nella sala consiliare. L'Udc ha invece preannunciato l'avvio di un'indagine interna. Dal Comune non arrivano risposte. L'Idv ha presentato più volte la richiesta di accesso agli atti, ma invano. I soli documenti che sono stati resi noti finora sono uno scarno rendiconto del comitato promotore, riferito all'anno scorso e una breve relazione dello stesso comitato.

CORTE DEI CONTI. Rischia di finire alla Corte dei conti l'intera vicenda di Pescara città dello sport. Il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio presenterà innanzitutto un'interrogazione al sindaco. «Voglio sapere che cosa hanno fatto con i 110mila euro», dice, «l'amministrazione comunale deve tirare fuori le carte». Se i documenti non dovessero arrivare, Del Vecchio si rivolgerà alla magistratura contabile. Il Pd vuole capire perché un titolo onorifico, come quello di Città europea dello sport, che non ha portato finora alcun vantaggio a Pescara, è costato così tanto. Il Comune di Firenze, per lo stesso riconoscimento, ha speso solo 1.900 euro, cioè circa 6.000 per cento in meno di Pescara. Lo ha confermato il vice sindaco del capoluogo toscano.

«CARDELLI SI DIMETTA». Annuncia una dura battaglia contro l'amministrazione comunale anche Futuro e libertà. «Fli», dicono in una nota il coordinatore cittadino Fabio Di Paolo, il capogruppo Massimiliano Pignoli e il consigliere Giuseppe Bruno, «chiede che siano gli organi preposti ad accertare in quale modo è stato speso il denaro dei cittadini pescaresi per ottenere il titolo onorifico di Città europea dello sport. Nonché per verificare se le modalità con cui sono stati assegnati gli incarichi di consulenza e professionali alle società, che hanno ottenuto quei soldi pubblici, siano state conformi ai principi di trasparenza e imparzialità della pubblica amministrazione».

Agli esponenti di Fli non è piaciuto affatto l'incarico che l'agenzia Mirus ha affidato l'anno scorso alla società Rendez vous, ora chiusa, della moglie dell'assessore Cardelli, Lara Renzetti, per l'allestimento floreale dei tavoli della cena organizzata in occasione della visita di tre giorni della commissione Aces per l'assegnazione del titolo Città europea dello sport 2012. «Al di là di eventuali profili di responsabilità giuridica e contabile, che rimangono di natura personale», scrivono Di Paolo, Pignoli e Bruno, «rimane francamente sconcertante apprendere che la ditta del coniuge dell'assessore avrebbe ricevuto incarico dalla società Mirus, a sua volta incaricata dal comitato promotore per l'organizzazione di una cena di gala pagata con i soldi dei cittadini pescaresi, un compenso per l'allestimento floreale dei tavoli in occasione di quella stessa cena di gala».

«Poiché, le ragioni di opportunità non sembrano essere prevalse e ritenendo che quanto accaduto costituisca un fatto politicamente censurabile», conclude la nota, «Futuro e libertà chiede le immediate dimissioni dell'assessore Cardelli e invita il sindaco Luigi Albore Mascia, che forse era un poco distratto, a rendere pubblici tutti i documenti contabili e fiscali attestanti le spese sostenute dal comitato promotore. Specificando nel dettaglio i nominativi dei soggetti che, direttamente o indirettamente, hanno ricevuto a qualsiasi titolo somme dal comitato stesso».

MANCANO I DOCUMENTI. Ma le carte di Pescara Città europea dello sport non vengono rese note. Il capogruppo dell'Idv Adelchi Sulpizio ha richiesto più volte i documenti al comitato, ma ha ottenuto solo uno schema approssimativo del bilancio 2010, in cui emergono spese per 57.920 euro, a fronte di versamenti pari a 90.000 euro, dal Comune (60.000) e dalla Camera di commercio (30.000). Degli altri 50.000 euro, versati dall'amministrazione comunale al comitato tra la fine dell'anno scorso e quest'anno, non si sa nulla. «E' passato più di un anno dalla mia richiesta al comitato dell'elenco dettagliato delle spese, ma nulla mi è stato dato», afferma Sulpizio. Del comitato fanno parte, in rappresentanza del Comune, Mascia, in qualità di presidente, l'assessore Nicola Ricotta e il dirigente Tommaso Vespasiano; per la Provincia, il presidente Guerino Testa e l'assessore Aurelio Cilli; per la Camera di commercio, il presidente Daniele Becci e il segretario generale Massimo Taschini; per il Coni, il presidente Enzo Imbastaro e il direttore generale del Comune Stefano Ilari.

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