il caso

Pescara, spray contro un bimbo, scoppia la rissa

Il titolare del bar Carducci rimprovera due clienti che si stavano preparando uno spinello, e loro spruzzano un prodotto al peperoncino addosso al nipote dell’uomo. Dopo la zuffa applausi a titolare e poliziotti

PESCARA. Si sono presentati come due clienti normalissimi. Si sono seduti al tavolo del bar Carducci per consumare qualcosa e poi hanno tirato fuori il materiale per preparare una canna. A quel punto, il titolare del locale si è lamentato e i due romeni, anziché allontanarsi come chiesto, hanno risposto nebulizzando uno spray al peperoncino che ha raggiunto anche un bimbo. La situazione è precipitata rapidamente, si è innescata una zuffa ed è stato necessario far intervenire diverse pattuglie della squadra Volante. In tanti si sono riversati attorno al bar Carducci per assistere alla scena e il tutto si è concluso con l'applauso dei presenti, soddisfatti per la reazione del titolare del bar, Mario Pallotta.

È proprio Pallotta a raccontare le fasi concitate di questo episodio che segue di tre settimane una spaccata nel bar ad opera di due giovani su uno Scarabeo arancione. Ieri, dice, «i due si sono sistemati sotto al portico per consumare qualcosa e l'uomo ha tirato fuori dell'hascisc, voleva preparare una canna. Ho notato questi movimenti dai monitor delle telecamere e, non avendo dubbi sul fatto che si trattasse di droga, li ho raggiunti e gli ho fatto notare che non siamo in Olanda, per cui li ho invitati ad allontanarsi dal locale, se volevano fumare. Loro mi hanno risposto che si sentivano liberi di fare qualsiasi cosa, essendo zingari». È stato allora che la donna, infastidita dal richiamo, ha tirato fuori uno spray al peperoncino, «spruzzandolo nella mia direzione. Mi ha raggiunto al collo, da dietro, e ha colpito anche mio nipote, un bambino, e la cassiera».

Da quel momento in poi si è aperto un corpo a corpo tra i due clienti, il titolare del bar e il fratello Paolo, «e alla fine abbiamo ricevuto l'applauso della piazza. Sono stati i romeni a chiamare la polizia, nonostante io li avessi minacciati sin dall’inizio di comporre il 113».

Gli agenti della volante, intervenuti in maniera massiccia, hanno identificato la donna con lo spray, una 25enne romena, e l’uomo, un 32enne, anche lui romeno, entrambi già noti alle forze dell’ordine, ma non hanno trovato tracce di droga. La cassiera e il bambino, rimasto turbato dall'accaduto, sono finiti in ospedale per essere medicati.

«È assurdo», fa notare Pallotta tirando le somme di questo episodio, «che qualcuno vada in giro con uno spray del genere, forse per mettere a segno dei furti. È come girare con un'arma, rischiando di provocare conseguenze irreparabili, se chi viene colpito è allergico».

Pallotta non si è tirato indietro di fronte alla prepotenza e all'arroganza della coppia, anche perché è esasperato dalla presenza in strada e nei locali di «troppi zingari, troppi romeni, troppe persone che hanno fame. Chi ha assistito mi ha fatto i complimenti perché qui attorno non ne possiamo più, anche se c’è qualcuno che non reagisce e subisce passivamente la presenza di queste persone. Ma se non si reagisce, loro avranno il sopravvento», conclude Pallotta contestando che «questi urlano, ti sputano e ti spruzzano addosso lo spray». Al momento nessuno ha sporto denuncia, ma ci sono tre mesi di tempo per farlo.

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