in tribunale

Pescara, tentata truffa allo Ior, oggi la prima udienza del processo

Sei gli imputati accusati di associazione per delinquere: tramite la fondazione dell'ex arcivescovo Cuccarese avrebbero spacciato come donazione falsi titoli numismatici per avere crediti dalla banca del Vaticano

PESCARA. Si è tenuta questa mattina, davanti al tribunale collegiale di Pescara, la prima udienza del processo scaturito da un'indagine del 2013, condotta dalla squadra Mobile di Pescara, che sventò il tentativo di attuazione di una mega truffa ai danni dello Ior, la banca del Vaticano, tramite la fondazione pescarese Ivec (In veritate et Charitate), presieduta dall'ex arcivescovo di Pescara Francesco Cuccarese. I sei imputati, accusati di associazione per delinquere, sono l'argentino di origini pescaresi Aldo Eduardo Sanchez, la commercialista barese Mariagiovanna Calafiore e poi Javier Limon Segovia, Sergio Briffault Sanchez, Jaqueline Sanchez Lopez e Fernando Capace. Gli imputati attualmente si trovano all'estero, tra Messico e Venezuela e sono difesi da un legale d'ufficio. La sola imputata residente in Italia è Calafiore, assistita dall'avvocato pescarese Massimo Galasso e oggi assente in aula. Questa mattina, in tribunale, c'è stata l'ammissione delle prove e dei testimoni, otto dei quali sono stati citati dal pubblico ministero Gennaro Varone e uno dalla difesa di Calafiore. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 7 novembre. Al centro delle accuse, la donazione di vecchi titoli numismatici spacciati per milionari, ma in realtà inutilizzabili, per un valore complessivo di circa 900 milioni di dollari. La truffa, secondo il pm, si basava su un procedimento utilizzato dall'alta finanza, i cosiddetti programmi ad alto rendimento, forme di investimento che consentono a chi è in possesso di patrimoni milionari di ottenere in brevissimo tempo rendite bancarie elevatissime. L'organizzazione avrebbe puntato ad ottenere, grazie al patrimonio milionario che sarebbe stato lasciato in garanzia, rendite elevatissime, facendo credere all'ex vescovo di Pescara che le risorse sarebbero state impiegate per opere benefiche, come la costruzione di un ospedale pediatrico a Gerico, in Palestina. Nel 2010 Cuccarese scrisse al direttore generale e al presidente dello Ior, spiegando che «benefattori molto vicini ad un cardinale messicano ci hanno fatto una donazione con atto notarile di titoli del tesoro della federazione messicana, emessi prima della seconda guerra mondiale attraverso la Fondazione della Bbva Bancomer di Città del Messico» e che «il governo messicano ha emanato un decreto con il quale ha stabilito che detti titoli possono essere usati come collaterali per opere umanitarie o per fondazioni caritatevoli come la nostra, e solo in questo caso prenderebbero in esame eventuali liquidazioni». Per questo il vescovo chiese anche allo Ior l'apertura di un conto titoli e la possibilità di metterli a garanzia per avere un finanziamento o per ottenere un'apertura di credito in percentuale. In seguito agli accertamenti degli inquirenti, però, i titoli risultarono inutilizzabili.