patrimonio da salvaguardare

Pescara, tutela storica e paesaggistica per la Nave di Cascella

Il Decreto ministeriale ottenuto grazie alla proposta della Soprintendenza regionale: sia il monumento che il Largo Mediterraneo "opera testimone dell'identità culturale della città di Pescara"

PESCARA. Il monumento La Nave di Cascella e tutto il circostante largo Mediterraneo sono sito di interesse culturale tutelate dalla Soprintendenza ai Beni artistici e del Paesaggio. Lo ha comunicato oggi la Soprintendente d'Abruzzo architetto Maria Giulia Picchione:  “Abbiamo voluto tutelare un’opera testimone dell’identità culturale della città di Pescara e della sua collettività,  da sempre gelosa custode di chi, con l’arte,  come Gabriele d’Annunzio, Ennio Flaiano e in questo caso Pietro  Cascella, hanno parlato e parlano al mondo intero di  Pescara”.

Grazie al  Decreto ministeriale  del  24 marzo 2016, e ai sensi dell’articolo10, comma 3, lett. d del Decreto legislativo 42/2004, La Nave di Cascella, omaggio del maestro alla marineria della città di Pescara e alla sua storia, è stata dunque dichiarata - su proposta della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale nella seduta del 15 marzo 2016 – testimone dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche e collettive della città. "Al fine di salvaguardare l’integrità di detto complesso artistico-architettonico e delle sue condizioni di prospettiva, luce, visibilità, cornice ambientale e decoro, è stata sottoposta a tutela  anche l’area circostante La Nave, rispettando così pure la volontà dell’artista che l’aveva pensata libera al varo sul mare aperto", ha spiegato la Picchione.

Molte sono le opere dei Cascella e dello stesso Pietro nella città abruzzese, ma La Nave è sicuramente quella più rappresentativa per i pescaresi. L’opera, ultimata nel 1986, dopo essere stata esposta per alcuni mesi a Piazza Santa Croce di Firenze, fu collocata nel 1987 sull’arenile dove si trova ancora oggi, concludendo in maniera definitiva la suggestiva prospettiva di corso Umberto I. Fu lo stesso scultore a ideare lo scenario artistico al cui interno collocare l’opera, rimarcando la vocazione monumentale ed urbana della scultura e del largo che già in passato aveva ospitato il monumento ai caduti della I° Guerra Mondiale di Castellammare Adriatico.
"L’opera, inserita in un contesto paesaggistico unico per la città, belvedere straordinario verso il mare, oltre ad avere un valore squisitamente artistico, per la sua simbologia – di nave pronta a salpare libera da qualsiasi vincolo, quale ideale strumento di scambio culturale con l’altra sponda del mare –rappresenta le aspirazioni della città adriatica, votata a una dimensione internazionale, ed al tempo stesso costituisce uno degli emblemi di Pescara", conclude la Soprintendente.

Dopo il no al ponte del cielo e lo stop al taglio dei pini secolari di viale Regina Margherita, questa volta la Soprintendente ai Beni artistici e del Paesaggio dell'Abruzzo sembra voler anticipare qualche altra "mattana" su zone di pregio della città.