“Piano neve, niente soldi” l’allarme di Di Giuseppantonio

Il presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi (Upa) e presidente della Provincia di Chieti: “Senza uno stanziamento straordinario da parte del governo, in inverno dovremo chiudere diverse strade”

CHIETI. «L’inverno si avvicina a grandi passi e se non ci sarà uno stanziamento straordinario di fondi da parte del Governo le Province abruzzesi, in caso di abbondanti nevicate, si vedranno costrette a chiudere diverse strade perché non hanno soldi per intervenire e sgomberarle con gli uomini ed i mezzi adeguati che la situazione richiede. E non si possono mettere a repentaglio l’incolumità fisica degli automobilisti e dei pendolari». A lanciare il grido d’allarme è il presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi (Upa) e presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio.

«Particolarmente drammatica è la situazione della Provincia di Chieti - ha aggiunto - che è sull’orlo del dissesto finanziario e non in grado di assicurare neppure la manutenzione ordinaria delle strade. Personalmente sottoporrò il caso al Prefetto di Chieti affinchè rappresenti al Governo la situazione di gravissima difficoltà in cui verremmo a trovarci. La sola Provincia di Chieti in occasione delle abbondanti nevicate dello scorso febbraio ha speso oltre un milione e mezzo di euro per fronteggiare l’emergenza, spese che il Governo aveva autorizzato, che noi abbiamo effettuato ed iscritto in bilancio salvo, dopo qualche mese, apprendere che il Governo ha messo a disposizione di tutte le Regioni un rimborso assolutamente inadeguato».

«Le Province, colpite ogni giorno da nuovi tagli nei trasferimenti da parte dello Stato e ignorate dalle istituzioni comunitarie, sono allo stremo - ha concluso - e agli occhi dei cittadini finiscono ogni volta sul banco degli imputati: un ruolo che non possiamo più accettare e che ci costringerà, nostro malgrado, anche ad azioni eclatanti. Abbiamo il dovere di assicurare ai cittadini servizi efficienti, specie dei momenti di emergenza, ma non possiamo farlo con le casse vuote e nell’indifferenza generale».