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Piscine, balneatori divisi e le tariffe restano invariate

L’Apollo punta su un impianto tecnologico, «ma temiamo i diktat dell’Europa». Istria: «Forse la farò, ma i turisti vogliono il mare». Lanaro: «Qui l’acqua è pulita»

PESCARA. Le piscine sul mare «ci aiutano a risollevare la stagione turistica compromessa dall'inquinamento». «Non è vero, la piscina è solo un palliativo perché chi ama il mare vuole avere il mare». I balneatori si dividono sull'idea di costruire le piscine sulla spiaggia per tentare di riportare clienti e turisti negli stabilimenti.

Si sentono sotto pressione anche a causa della Bolkestein, stritolati da una serie di «meccanismi infernali»: contrastare da soli i danni provocati dall’inquinamento costruendo di tasca propria le piscine e quindi fare investimenti per decine di migliaia di euro col rischio che la direttiva europea cancelli come un colpo di spugna i sacrifici di intere generazioni di balneari.Ma intanto, gli imprenditori del mare fanno sapere che i prezzi dei servizi in spiaggia restano invariati la prossima estate ed entro i limiti imposti dal tariffario della Confcommercio.

La piscina del lido Apollo è quasi pronta e sarà intitolata allo scomparso Mario Pagliari, il fondatore dello stabilimento oggi guidato dai figli Domenico, Francesco e Alessandro e dalla moglie Paola. Il cantiere dei lavori è in stato avanzato. L’infrastruttura removibile, costata complessivamente 200 mila euro, ha una capacità di 150 metri cubi di acqua, che viene ricambiata ogni 50 minuti 24 ore su 24 e le pipì dei bimbi eliminata in 72 secondi; lunga 14 metri, larga 7 per un 1 metro e 10 di profondità, supertecnologica anche nell’ingresso controllato del cloro. Domenico Pagliari si sente «una vittima di amministratori che ci hanno preso in giro», attacca l'imprenditore titolare della concessione rilevata da Ugo Piovillico nel 2003. «Alla fine dobbiamo investire i nostri soldi per salvarci dai danni causati dall’inquinamento che le istituzioni non sono stati in grado di risolvere definitivamente. Ho dovuto ipotecare la casa, ho impiegato un anno per ottenere i permessi urbanistici del Comune e quelli della Sovrintendenza ai beni ambientali; della Dogana, del Demanio comunale e regionale, del Dipartimento delle Opere marittime locali e nazionali, della Asl, del Genio Civile e c’è pure stato bisogno di una relazione geologica antisismica. In questo caos, mi è venuta la depressione e i russi volevano pure comprare lo stabilimento creato da mio padre a cui dedico la piscina», incalza. «Dovremmo investire per il futuro, invece rischiamo che la Bolkestein ci porti via tutto. Di buono c’è solo che stanno arrivando tantissime prenotazioni per la piscina, che sarà gratis come il parco giochi». Gianmauro Mantini, titolare di Istria, ieri mattina a bordo di un trattore ripuliva la sabbia del suo lido: «La piscina? Forse l'anno prossimo, ma non è la soluzione all’inquinamento, perché si sporca molto facilmente, come il mare. I politici ci hanno promesso nuovi collettori, depuratori ed eliminazione della diga foranea, ma i tempi slittano ancora». Antonino Sebastiani, titolare del San Marco, ha intenzione di aprire ufficialmente i locali sabato prossimo. E ieri era intento nel riordino e nelle pulizie insieme alla nuora Silvia Mattioli: «Il nostro stabilimento è conosciuto per questo meraviglioso giardino dove organizziamo feste di ogni genere, dai compleanni alle lauree. Non rinuncio al verde per metterci su una piscina, la novità di questa estate saranno i gazebo di legno in spiaggia che monteremo a maggio. Che cosa non va? Troppi controlli e troppe tasse».

Lorenzo Iulianetti della Prora, la piscina l’ha costruita nel 2003, 14 anni fa. «Ma è un palliativo, un di più», osserva, «perché chi ama il mare vuole il mare e deve essere pulito. Perché la tengo chiusa? Per proteggere la privacy dei miei clienti, che quest’anno saranno ospiti col braccialetto all inclusive: si paga all’ingresso una tariffa diversificata e poi non si mette più mano al portafoglio per tutto il giorno». A Porta Nuova «il mare è pulito» e quindi, dice Giancarlo Lanaro, de La Zattera,«non abbiamo bisogno di piscine». Ci pensa il figlio Angelo, chef del ristorante di famiglia, ad attirare i clienti «con un corso di cucina dietetica che partirà ad aprile, da non perdere lo sgombro affumicato con ricotta e cipolla in agrodolce. Insegneremo alle signore a mangiare sano e a superare la prova costume».