"Pochi bus? Potenziamo le fasce orarie"

Ciferni, presidente del consorzio balneatori: noi proponiamo parcheggi in aree recintate

PESCARA. Parla di «valet parking» e di «dog beach» e si ostina a credere che Pescara può diventare come Riccione. «Questione di volontà», dice Riccardo Ciferni, presidente del consorzio Ciba che raggruppa 73 balneatori tra Pescara e Montesilvano. Ma anche questione di 2 barrato. Perché mentre tiene banco il dibattito sulla pedonalizzazione della Riviera proposta da Carlo Masci, la città si avvia verso l'estate con una sola linea di autobus, il 2 barrato appunto, che passa ogni mezz'ora. Come d'inverno. «Pescara riesce a rendere difficile tutto ciò che altrove è semplice».

Semplice come la soluzione proposta da Ciferni, titolare dello stabilimento Trieste, a proposito del trasporto pubblico estivo: «Vanno potenziate le linee, ma laddove non è possibile per questioni di finanze, basterebbe razionalizzare quelle che già ci sono potenziando solo determinate fasce orarie. Tenendo comunque presente che i pescaresi vanno prima educati alla viabilità alternativa».

Nel frattempo, con Ciba l'imprenditore sta portando avanti la proposta del «valet parking».

«Non ci inventiamo niente di nuovo, si tratta semplicemente di lasciare davanti a ogni concessione uno o due posti auto riservati. Lì il cliente arriva e trova un ragazzo a cui lascia chiavi e auto e che si occupa di parcheggiarla in uno spazio recintato che potrebbe essere l'area di risulta o l'ex Fea. Come avviene negli alberghi. Il cliente riceve un numero tramite il quale, dieci minuti prima di lasciare la spiaggia o, la sera, il ristorante, richiede l'auto. Tutto con abbonamenti e costi giornalieri minimi che andrebbero a finanziare l'eventuale cooperativa che si occuperebbe del parcheggio. Niente di complicato», ripete Ciferni, «come non sono complicati i parcheggi interrati che hanno già fatto a Riccione o la riviera pedonalizzata, dalla Nave alla Madonnina, e le piste ciclabili che esistono in tutto il mondo. Tutto semplice, ma altrove. Non a Pescara».

«Eppure», va avanti Ciferni, «è semplice rendere questa città più vivibie e attraente dal punto di vista turistico. Occorre solo volontà e sinergia tra pubblico e privato. Poi programmi, ma a dieci anni. Noi imprenditori del mare vogliamo riproporre il mare in maniera diversa, considerando che la ricettività turistica è l'unica cosa che salva questa città». Anche pensando ai cani: «Sotto il Ponte del Mare ci sono 5mila metri quadrati di spiaggia che potrebbe essere riservata ai padroni con cani. Anche questo è turismo».

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