La nuova struttura è stata inaugurata a gennaio del 2010 dopo un restyling costato 10 milioni di euro<BR>

Porta Nuova, stazione senza ascensore

Mancano anche gli scivoli e un bagno. Fuori uso gli schermi con gli orari

 PESCARA. Niente ascensore nè scivoli per i disabili. Una sola obliteratrice, lontana dal percorso principale. Niente bagno. Niente tabellone elettronico con gli orari, l'hanno montato un mese fa ma ancora non funziona. Manca di tutto nella stazione di Porta Nuova, inaugurata due anni fa dopo una ristrutturazione da 10 milioni.  Di visibile, invece, ci sono le crepe nei muri appena costruiti, la plastica mai staccata dalle colonne affacciate sulla piazza che si è solidificata e non si riesce più a staccare dando un senso di vecchio a una struttura appena inaugurata, le erbacce che cominciano a spuntare tra le betonelle, la spianata di cemento che dovrebbe ospitare altri due binari ma intanto sta lì, in attesa. E poi le pensiline che non ci sono e lasciano scoperto un lungo tratto che i viaggiatori devono fare a piedi, sole o pioggia.  La stazione di Porta Nuova sarà anche più pulita di qualche anno fa, ma dopo un restyling costato dieci milioni di euro e terminato a gennaio del 2010 la sensazione che hanno i viaggiatori è quella di un progetto ancora incompiuto, di un lavoro interrotto prima della fine.  «Finalmente, dopo quasi due anni, qualche giorno fa hanno messo due monitor per segnalare i treni in arrivo e gli eventuali ritardi o cambi di binario. Peccato che non funzionino», dice Valeria, studentessa pendolare che vive a Torre de' Passeri e viene a scuola a Pescara.  In effetti sul nuovissimo schermo piatto da giorni si legge solo la scritta, rigorosamente bilingue, «Servizio non disponibile - Unavailable service». «Per sapere se il treno è in ritardo o se per caso ha cambiato binario ci sono solo gli annunci con l'altoparlante. Il problema è quando arrivi un attimo dopo l'annuncio o non lo senti bene. Rischi sempre di restare a terra», dice Valeria.  Per raggiungere i binari, poi, i viaggiatori devono fare un percorso all'aperto che non è riparato da nessun tipo di pensilina. Anche i marciapiedi d'attesa sono per la maggior parte all'aperto: solo su uno dei due ci sono dei piccoli gabbiotti simili alle fermate dell'autobus. «Quando piove», spiega sconsolata Valeria, «l'unica cosa da fare è mettersi dentro e aspettare fino all'ultimo minuto prima di uscire».  A sconvolgere i viaggiatori più di tutto, però, è la mancanza dell'ascensore, che rende la stazione off limits per i disabili e parecchio disagevole anche per chi deve portare ai binari un bimbo dentro un passeggino o un semplice trolley. Perchè per arrivare ai treni bisogna fare almeno una ventina di gradini, se si entra da via Lago di Campotosto, oppure tre rampe di scale se si entra dala parte di via Misticoni.  «Non solo manca l'ascensore, ma non c'è neanche uno scivolo per i disabili. Niente», dice sconsolata Federica, matricola di lingue che frequenta l'università a Pescara e nel fine settimana torna a casa, a Popoli, trascinando il suo trolley sulle scale, «arrivare ai binari con le valige è un macello».  «Ma gli invalidi da dove salgono?», si chiede Ludmilla Patic, teramana che lavora a Pescara, «da quando hanno rifatto la stazione non è cambiato nulla, anzi. Manca persino un bagno, l'unica possibilità è usare quello del bar. E poi per obliterare i biglietti bisogna andare per forza nel sottopassaggio dalla parte opposta all'ingresso e poi tornare indietro al binario. Sa quante multe ho preso per questo».  Fino al mese di ottobre, poi, anche fare i biglietti non era per nulla semplice. Perchè di macchinette automatiche dentro la stazione non ce n'è neanche l'ombra. E dire che la richiesta ci sarebbe stata. «Da ottobre per fortuna ha aperto il bar», dice un altro studente, «che vende anche i biglietti chilometrici. Prima era un problema».

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