Porto, altri soldi agli armatori

Sclocco (Pd): recuperati fondi per 100 mila euro dall’Unione europea. Ma il dragaggio non parte

PESCARA. Perché i lavori non sono ancora iniziati? Quali saranno i tempi reali da attendere prima di tornare in mare? Questi sono gli interrogativi che si pongono gli armatori di Pescara, ormai sfiniti dalle conseguenze che il mancato dragaggio del porto determina ogni giorno sulle loro casse e sulla loro tolleranza.

Questa volta, però, i problemi non dovrebbero essere di ordine burocratico. Nessun inceppamento nella procedura, sembra.

Nel frattempo dalla consigliera regionale del Pd Marinella Sclocco arriva una buona notizia. Si tratta dell'approvazione di una legge, proposta dalla consigliera e sottoscritta anche dall'assessore Mauro Febbo e i consiglieri Lorenzo Sospiri e Federica Chiavaroli (Pdl), alla quale ha detto sì l'assise regionale nella notte tra venerdì e sabato scorsi.

«Si tratta di 100mila euro per la copertura finanziaria, rintracciati dai fondi non spesi della Comunità europea», dice la Sclocco, «che assicureranno allo strumento legislativo la possibilità di correre ai ripari, garantendo un indennizzo alle imprese del terziario portuale, per le perdite subite in conseguenza al mancato dragaggio».

«Questa norma», prosegue la consigliera regionale del Pd, «permetterà un aiuto economico a 20 imprese del terziario portuale, messe in ginocchio dal mancato dragaggio dei fondali».

La consigliera si riferisce a centinaia di persone, armatori e lavoratori collegati all'indotto marittimo, rimaste ormai senza lavoro e senza la possibilità di tornare in barca, almeno per ora.

«La Regione potrebbe concedere aiuti per circa 300mila euro», osserva la Sclocco, «per ora siamo stati in grado di rintracciarne 100mila, ma ho ricevuto garanzie dall'assessore Mauro Febbo che già dai primi giorni del prossimo anno lavorerà per trasferire dai fondi dell'agricoltura altre economie a favore della legge appena approvata».

Una novità che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo ai pescatori. Pescatori che comunque desiderano più di ogni altra cosa tornare in mare e cominciare a rifornire ristoranti, punti vendita, con i prodotti ittici locali.

Quanto ai ritardi, il presidente della Camera di commercio Daniele Becci si sente di rassicurare la categoria. «In questo caso forse», afferma, «è opportuno dire "nessuna nuova, buona nuova". Non mi risulta vi siano problemi o intoppi nella procedura di affidamento dei lavori». «Credo che l'ulteriore slittamento», spiega, «sia dovuto ad una questione logistico organizzativa: occorre preparare un cantiere dalle dimensioni e dalle macchine imponenti, programmare uno smaltimento di fanghi molto lontano da qui, e forse queste esigenze risultano rallentate dal periodo di festività in cui ci troviamo. Se fosse accaduto qualcosa di nuovo, lo avremmo saputo». Resta quindi fiducioso il presidente della Camera di commercio, il quale confida che, trascorso il periodo natalizio, tutto procederà nel migliore dei modi.

Paola M.S. Toro

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