Porto di Pescara insabbiato, scontro Becci-Mascia

Il confronto alla Convention di Confindustria: il presidente accusa di inerzia le istituzioni, il sindaco se la prende e ribatte

PESCARA. I rapporti tra Mascia e Becci, da sempre buoni, sono andati improvvisamente in frantumi. Ieri, durante la Convention delle imprese organizzata da Confindustria, si è assistito a un violento scontro verbale tra sindaco e presidente della Camera di commercio. Lite scoppiata per il porto, ridotto in condizioni pessime per i bassi fondali e un dragaggio atteso da 5 anni e non ancora realizzato.

Tutto è cominciato dall'intervento di Daniele Becci. Il presidente dell'ente camerale ha approfittato dell'autorevole platea di imprenditori e di invitati - presenti, tra gli altri, il direttore generale di Confindustria Galli, il segretario della Cisl Bonanni e il vice presidente della Commissione Ue Tajani - per criticare le istituzioni locali colpevoli, a suo dire, di non essere intervenute in tempo per risolvere i problemi del porto di Pescara. «Lamento l'eccessiva burocrazia e i tempi troppo lenti della politica nell'affrontare problemi gravi come quello del porto», ha detto in sintesi Becci dal palco, «la rapidità necessaria non c'è stata negli uffici regionali, comunali e provinciali». Il presidente ha poi aggiunto: «Vorrei denunciare il fatto che stiamo diventando un paese incivile. Si guardi il porto come è ridotto e le istituzioni preposte non hanno fatto nulla per risolvere questa situazione».

Mascia si è sentito chiamato in causa. Quando è salito sul palco per il suo intervento, è sbottato. «In altri tempi la politica si sarebbe alzata e sarebbe andata via», ha fatto presente in sintesi il sindaco riferendosi, probabilmente, alla sua presenza in sala come politico e rappresentante di un'istituzione e alle accuse lanciate da Becci. «Noi viviamo in una democrazia», ha sottolineato, «io sono stato eletto con il 54,6 per cento dei consensi». Ha poi concluso dicendo che il Comune non ha responsabilità per le condizioni del porto e di aver fatto tutto ciò che era di sua competenza.

«Evidentemente, c'è stata un'incomprensione tra noi due», ha commentato in serata il presidente della Camera di commercio, «la mia critica non era riferita al sindaco». Tra l'altro, era presente anche il presidente della Provincia, nonché commissario per il dragaggio, Guerino Testa, il quale non se l'è presa affatto per le critiche di Becci. Durante una pausa del convegno, Becci ha invitato Mascia a prendere un caffè. Sarà bastato per ricucire lo strappo? Il dialogo tra Comune e Camera di commercio è indispensabile per realizzare importanti progetti per la città. Primo fra tutti, la riqualificazione dell'ex Cofa e dell'area portuale di Porta Nuova. Se si dovessero interrompere i rapporti tra i due enti, salterebbe tutto.

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