Porto insabbiato, dragaggio ad agosto

Via ai lavori ma si parte con l'arrivo del catamarano Snav e di una nave da crociera

PESCARA. Le draghe per portare via diecimila metri cubi di sabbia, ghiaia e detriti entreranno in azione nel cuore della stagione balneare, ad agosto, e l'intervento sarà finito in due settimane. Il dragaggio del porto canale sarà effettuato a ridosso della darsena di levante, dove attraccano le navi per i passeggeri, e all'altezza della banchina per consentire le manovre dei pescherecci.

La decisione è stata presa in un incontro, convocato ieri mattina, negli uffici della Direzione marittima di Pescara. Il dragaggio dei fondali, con tutta probabilità, prenderà il via nei primi giorni di agosto, in deroga alle leggi vigenti e a dispetto delle proteste dei balneatori che temono riflessi negativi per la qualità dell'acqua. 

Oggi sarà effettuato un primo sopralluogo sulla banchina sud per decidere il punto esatto in cui sarà posizionato il cantiere della Nicolaj costruzioni, l'impresa che ha vinto l'appalto. Per il trattamento del materiale di risulta, la ditta si avvale della collaborazione, in subappalto, della società belga Tek Nv.

Quest'ultima è chiamata a predisporre un impianto mobile lungo la banchina, che occuperà circa trenta metri e, nelle intenzioni del comandante della capitaneria di porto Pietro Verna, non sarà d'intralcio ai passeggeri in arrivo e in partenza dalla motonave Snav.  Il collegamento con la Croazia riprenderà il 24 luglio, nei giorni in cui sarà allestito il cantiere.

Assieme al catamarano della compagnia che assicura il collegamento con le mete turistiche del Mediterraneo, il 26 luglio è previsto l'approdo della nave da crociera Star Kipper: ma l'imbarcazione non potrà accedere al porto a causa dei fondali troppo bassi e ormeggerà al largo.

Come rivela Bruno Santori, titolare dell'agenzia marittima Sanmar, il porto ha una soglia di rischio di dieci centimetri: «Se il fondale si insabbierà ancora, diventerà inaccessibile anche per le navi commerciali adibite al trasporto del carburante». 

Il sindaco Luigi Albore Mascia si dice consapevole che «l'escavazione di diecimila metri cubi di sabbia rappresentano un soffio nel vento» e avanza la proposta di una «soluzione strutturale». L'intervento tampone necessita di un'ulteriore verifica di carattere tecnico da parte della Provincia, chiamata a controllare il corretto smaltimento del materiale di scarto.

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