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Porto, la Palinuro resta fuori
La nave della Marina arriva il 18, ma deve ancorare al largo. Lo prevede un atto della capitaneria: i fondali del porto sono troppo bassi
PESCARA. La Palinuro, la gloriosa nave della Marina militare italiana, sarà a Pescara giovedì prossima. Ma rimarrà ancorata fuori dal porto, perché all'interno dello scalo marittimo non può entrare.
Così, saranno le autorità locali e non viceversa a recarsi a bordo della famosa goletta trialbero per il saluto istituzionale al comandante. Il tradizionale protocollo non può essere rispettato a causa dei fondali del porto troppo bassi. E' l'ennesima brutta figura che Pescara è costretta a fare per le condizioni dello scalo quasi completamente insabbiato.
L'annuncio dell'arrivo della nave è stato fatto con una lettera firmata dal comandante della Direzione marittima Pietro Verna al Comune.
«Come richiesto per le vie brevi», si legge, «si conferma la presenza per il giorno 18, corrente mese, della nave Palinuro della Marina militare italiana, che in tale data sarà alla fonda antistante il porto di Pescara».
«Si rimane pertanto in attesa di ricevere, con cortese urgenza», conclude la lettera del comandante della Direzione marittima, «l'elenco delle autorità che si recheranno a bordo, al fine di poter organizzare le necessarie procedure di imbarco, nonché di organizzazione della visita».
«Si tratta di un onore per la nostra città», ha commentato il sindaco Luigi Albore Mascia, «essere riusciti a diventare una tappa del viaggio della nave tra le coste italiane».
«Da mesi», ha proseguito, «la città stava lavorando per riuscire a portare a Pescara una delle navi storiche della Marina, oggi nave scuola». La Palinuro è stata varata nel 1934 nei cantieri navali di Nantes, in Francia. Fino all'inizio della Seconda guerra mondiale è stata utilizzata da una società privata per il trasporto e la pesca del merluzzo nei banchi di Terranova.
Al termine del conflitto, la Marina ha deciso di acquistarla per trasformarla in nave scuola per l'addestramento degli allievi sottufficiali.
Ma la goletta dotata di tre alberi e lunga oltre 34 metri potrà essere ammirata solo dalle autorità che saliranno a bordo giovedì pomeriggio, perché la nave non è in grado di entrare nel porto.
Così, saranno le autorità locali e non viceversa a recarsi a bordo della famosa goletta trialbero per il saluto istituzionale al comandante. Il tradizionale protocollo non può essere rispettato a causa dei fondali del porto troppo bassi. E' l'ennesima brutta figura che Pescara è costretta a fare per le condizioni dello scalo quasi completamente insabbiato.
L'annuncio dell'arrivo della nave è stato fatto con una lettera firmata dal comandante della Direzione marittima Pietro Verna al Comune.
«Come richiesto per le vie brevi», si legge, «si conferma la presenza per il giorno 18, corrente mese, della nave Palinuro della Marina militare italiana, che in tale data sarà alla fonda antistante il porto di Pescara».
«Si rimane pertanto in attesa di ricevere, con cortese urgenza», conclude la lettera del comandante della Direzione marittima, «l'elenco delle autorità che si recheranno a bordo, al fine di poter organizzare le necessarie procedure di imbarco, nonché di organizzazione della visita».
«Si tratta di un onore per la nostra città», ha commentato il sindaco Luigi Albore Mascia, «essere riusciti a diventare una tappa del viaggio della nave tra le coste italiane».
«Da mesi», ha proseguito, «la città stava lavorando per riuscire a portare a Pescara una delle navi storiche della Marina, oggi nave scuola». La Palinuro è stata varata nel 1934 nei cantieri navali di Nantes, in Francia. Fino all'inizio della Seconda guerra mondiale è stata utilizzata da una società privata per il trasporto e la pesca del merluzzo nei banchi di Terranova.
Al termine del conflitto, la Marina ha deciso di acquistarla per trasformarla in nave scuola per l'addestramento degli allievi sottufficiali.
Ma la goletta dotata di tre alberi e lunga oltre 34 metri potrà essere ammirata solo dalle autorità che saliranno a bordo giovedì pomeriggio, perché la nave non è in grado di entrare nel porto.
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