Porto turistico, debiti milionari

Spunta un verbale dei revisori: «Conti in rosso, passivo di 1,8 milioni»

PESCARA. L'albergo degli yacht di lusso non fa utili. I conti del porto turistico Marina di Pescara sono in rosso: nel 2009, ha perso 1.824.407 euro. Il collegio dei revisori, in un verbale allegato al bilancio della Camera di commercio, denuncia «un considerevole impatto negativo». I conti del porto turistico Marina di Pescara sono in passivo. La conferma arriva con la relazione del collegio dei revisori dei conti: il verbale firmato dal presidente Giovanni Cioffi e da Giuseppe Contento e Gertrude Scatena, rivela la presenza di un buco che sfiora i due milioni di euro e invita la Camera di commercio, l'unico azionista del Marina di Pescara con il cento per cento delle quote, alla «massima attenzione» perché l'«impatto negativo» delle perdite è «considerevole».

L'ESPOSTO SUI DEBITI. Il porto turistico, emblema del lusso tra gli yacht ormeggiati con concessioni di 28 anni, negozi e ristoranti, macina debiti: i conti dissestati sono finiti già al centro di un esposto firmato dal nuovo presidente della Camera di commercio Daniele Becci, successore di Ezio Ardizzi.

IL BILANCIO. Nella riunione di ieri del consiglio camerale, Becci, in carica dal 5 agosto 2009, non ha avuto problemi ad affermare che «il problema vero è il rilancio del porto turistico perché si porta dietro una perdita secca di 1,8 milioni di euro». Per approvare una manovra di salvataggio del porto turistico, è slittata l'approvazione del bilancio della Camera di commercio.

ESAME IN PUBBLICO. Nella seduta di ieri, Ernesto Orlando, direttore di Confcommercio, associazione presieduta da Ardizzi, ha chiesto di approfondire l'esame della situazione del Marina di Pescara: Becci non si è lasciato sfuggire l'occasione. «Il 7 giugno ci sarà una seduta, pubblica, dedicata all'esame dei conti del Marina di Pescara», ha annunciato. Sarà uno scontro tra la dirigenza del passato e i vertici del presente: una contrapposizione che ieri non si è verificata soltanto per l'assenza di Ardizzi alla riunione.

LE ALTRE PERDITE. Il porto turistico è la preoccupazione maggiore per la Camera di commercio: attira le barche da milioni di euro ma anziché produrre utili, colleziona perdite che soltanto la Camera di commercio può accollarsi in quanto azionista unico. Però, la Camera di commercio detiene anche quote minoritarie in altre società partecipate segnate dai conti in rosso.

IL MERCATO. Il capitale sociale del Centro agroalimentare Valle della Pescara a Cepagatti - la partecipazione della Camera di commercio è del 4,12 per cento - è di 24.443.610 euro a fronte di un patrimonio di 17 milioni di euro: significa che la struttura è in perdita, come sottolineato ieri da Enrico Marramiero. Più di sette milioni di euro spalmati negli anni e, nel 2009, in base alla relazione dei revisori, il debito ammonta a «1.688.300 euro».

L'AEROPORTO. Il verbale dei revisori denuncia anche il buco della Saga, la società che gestisce l'aeroporto d'Ala: meno 4.326.619. «Il collegio invita l'ente a effettuare le necessarie valutazioni sulla opportunità, anche economica, di detenere tali partecipazioni che avranno comunque un considerevole impatto negativo sul bilancio 2010, soprattutto sotto l'aspetto economico-patrimoniale». Dai revisori arriva l'avvertimento: «Valutare con la massima attenzione l'opportunità di detenere partecipazioni in quelle società che strutturalmente presentano perdite. Nell'esercizio 2009, sono state svalutate le partecipazioni nella società Interporto Val Pescara spa, nel Cisi Abruzzo spa e nel Centro agroalimentare Valle della Pescara per rilevate durevoli perdite di valore».

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