POST SISMA, ORA I NODI VENGONO AL PETTINE

Come spesso accade, alla lunga, i nodi vengono al pettine. Gli alloggi del piano Case sono stati costruiti in fretta (troppa) e male. Magari non tutti ma una buona parte sì. Il balcone che ieri mattina si è spezzato in una “piastra” a Cese di Preturo (solo per un caso il crollo non ha provocato una tragedia) è solo l’ultimo di una serie di incidenti: pensili che si staccano, soffitti che cedono, pavimenti che si spaccano, tetti che “fanno acqua”. Per non parlare degli isolatori finiti sotto inchiesta perché si sospetta non siano adatti allo scopo per i quali sono stati montati: evitare le oscillazioni degli appartamenti (e quindi il cedimento) in caso di forte terremoto.

terremoto

Se poi si dà uno sguardo ai map (le casette) la situazione è perfino peggiore: tempo fa ne furono sequestrati a decine perché costruiti male e quindi pericolosi. Ora sarebbe facile scaricare le colpe su chi volle e fece costruire Case e map. Quel patrimonio immobiliare è oggi del Comune che chiede giustamente agli inquilini di pagare affitti e servizi. Si faccia subito una ricognizione per verificare i problemi e soprattutto, nel momento di rinnovare l’appalto per la manutenzione, si stabiliscano regole e compiti chiari. Negli alloggi del Case e nei map vivono ancora migliaia di persone. La si smetta, come purtroppo accadde il sei aprile del 2009, di giocare con la vita della gente. La politica eviti piagnistei (già iniziati ieri) e faccia quello che deve: proteggere nel miglior modo possibile i cittadini. (g.p.)