Posta a singhiozzo anche al Colle protesta dei residenti

Lamentele per il servizio di recapito non sempre puntuale Un utente: «Mi arrivano le bollette già scadute»

MONTESILVANO. Ricevere la corrispondenza a Montesilvano sembra diventato un terno al lotto. Sono sempre più numerosi, infatti, i cittadini che lamentano ritardi nel servizio postale. Dopo le proteste dei residenti di Villa Canonico o di quelli del quartiere Ranalli, rimasti con la cassetta vuota per tutta la durata delle festività natalizie a causa delle ferie della portalettere, a far sentire la propria voce sono anche gli abitanti di MontesilvanoColle. In particolare a farsi portavoce di un disagio generalizzato è un residente di via Provinciale 25, che lamenta una ricezione della corrispondenza a singhiozzo ed evidenzia una presunta anomalia. «Sono oltre cinque mesi che combatto con un servizio inefficiente», racconta il montesilvanese, «che mi ha già causato notevoli disagi, come il pagamento di more su bollette arrivate già scadute. E non sono l'unico ad avere questo problema, dal momento che diversi miei conoscenti, sia residenti nello stesso quartiere che in altre zone di Montesilvano, mi hanno informato di essere nella stessa situazione».

Aree diverse accomunate da disagi identici: lettere mai recapitate, bollette che arrivano già scadute insieme a solleciti di pagamento e, in alcuni casi, dopo il blocco dell'erogazione di gas o luce per morosità. Situazioni che gli utenti raccontano di aver segnalato puntualmente all'ufficio recapiti di via Di Vittorio, dove tuttavia nessuno ha saputo fornire valide giustificazioni. «Mi sono rivolto in più occasioni all'ufficio preposto», aggiunge il residente del Colle, «in particolare per segnalare una stranezza accaduta proprio durante le festività. Dopo un silenzio di diversi giorni il 4 gennaio ho ricevuto una lettera spedita da Pescara sulla quale era stato apposto un adesivo di quelli che si usano in caso di mancato recapito, che tuttavia non era stato compilato. La cosa mi ha insospettito e così ho rimosso l'adesivo scoprendo che copriva il timbro con la data della spedizione, ovvero il 20 dicembre». Nella convinzione che l'adesivo fosse stato utilizzato proprio allo scopo di celare un ritardo di due settimane nella consegna, l'utente si è rivolto nuovamente in via Di Vittorio dove il personale, dopo aver trattenuto la busta un giorno intero per le dovute verifiche, non ha saputo fornire alcuna spiegazione. «É l'ultima volta che chiudo un occhio», assicura, «al prossimo disagio denuncerò il disservizio alle autorità competenti».

Antonella Luccitti

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