Premio Antonilli a Silvia Bencivelli

Borsa di duemila euro alla giornalista autrice del libro “Perché ci piace la musica”

SANT’ANGELO. Città Sant’Angelo e Montesilvano hanno ricordato ieri Paolo Antonilli, il cronista del quotidiano il Centro scomparso a 54 anni nel febbraio del 2007, con la seconda edizione del Premio Antonilli, un concorso riservato ai giornalisti precari che collaborano in maniera salturario con testate giornalistiche stampa, radio, televisive e on line, che prevede una borsa di studio anche agli studenti del quinto anno delle superiore. Per la seconda edizione il premio (borsa di 2 mila euro) è stato assegnato alla giornalista scientifica Silvia Bencivelli, pisana di nascita e romana d’adozione, 34 anni, laureata in medicina e chirurgia, collaboratrice di Repubblica e della rivista Scienze. A presiedere la giuria che ha scelto la Bencivelli è il giornalista e docente Mimmo Liguoro. La giornalista è stata premiata soprattutto per il suo libro “Perchè ci piace la musica” (Sironi editore, tradotto in Francia, Spagna e Stati Uniti), con la seguente motivazione: «Per il suo ammirevole libro sulla musica: un percorso tra le diverse ipotesi che la scienza sta percorrendo per dare un significato razionale a una delle più misteriose abitudini umane».

Ieri mattina l’autrice ha incontrato gli studenti del liceo di Città Sant’Angelo nella sala dello Space Cinema di Montesilvano, e nel primo pomeriggio ha avuto un incontro con giovani e cittadini nella Biblioteca comunale di Città Sant’Angelo. La cerimonia di premiazione si è svolta in serata nel teatro comunale angolano, dove Silvia Bencivelli è stata accolta dal vicesindaco Pina Rasetta, da Mimmo Liguoro, dal segretario del Premio Pierpaolo Di Simone, dal segretario dell’Assostampa Abruzzo Franco Farias, dal segretario dell’Ordine dei Giornalisti Gennaro Della Monica e dall’ex sindaco di Montesilvano Renzo Gallerati, che ha ricordato la grande umanità e professionalità di Antonilli. «Da qualche anno stiamo vivendo una crisi che non è economica ma anche culturale, dove l’obiettivo della minor spesa è diventato più importante della qualità», ha detto la Bencivelli. «Io sono contenta di fare un lavoro che mi piace, e sono più fortunata di altri perchè lavoro in una nicchia, il giornalismo scientifico, ma come tutti i precari e free lance riesco a vivere facendo cose diverse, collaborando con più testate o scrivendo libri come questo».

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