Preso a Forlì il camorrista evaso dal carcere di Pescara
Pietro Esposito, 47 anni, non è rientrato nel carcere di San Donato dopo un permesso di 8 ore. Stava scontando una pena per evasione dai domiciliari e sarebbe tornato libero a giugno dell’anno prossimo
PESCARA. È stato rintracciato a Forlì Pietro Esposito, 47 anni, l’ex pentito della camorra evaso dal carcere di Pescara nella giornata di sabato, quando è uscito accompagnato da un familiare, avendo usufruito di un permesso orario, e ha fatto perdere le tracce. L'evaso era ricercato sull’intero territorio abruzzese e nazionale dai carabinieri, che hanno diffuso la foto dell’evaso, e dalla squadra mobile di Pescara, diretta da Piefrancesco Muriana, che si è occupato delle indagini. Esposito è stato rintracciato grazie a un telefono cellulare. Sembra fosse nella cittadina romagnola per nascondersi nella casa della sorella. L'evaso è stato però fermato per strada dalle forze dell'ordine.
Il pentimento dopo l’omicidio di una 22enne. Esposito è conosciuto perché condannato in relazione all'omicidio di Gelsomina Verde, avvenuto il 22 novembre 2004. Fu dopo l'arresto per questo delitto che cominciò a collaborare con la giustizia nelle indagini sulla cosiddetta «faida di Scampia» che vedeva contrapposti, alla periferia nord di Napoli, il clan Di Lauro e quello degli Scissionisti. Proprio perché legata a uno degli Scissionisti fu uccisa la 22enne Gelsomina, sequestrata e torturata affinché rivelasse il nascondiglio del fidanzato. Esposito ammise di aver attirato la ragazza in trappola, conducendola da quelli che sarebbero diventati i suoi aguzzini, ma sostenne di non essere a conoscenza delle intenzioni omicide degli affiliati del clan Di Lauro, che con le sue dichiarazioni contribuì poi a far individuare. Nel 2006 fu condannato a sette anni e quattro mesi di reclusione; Ugo De Lucia, ritenuto un esecutore materiale dell'efferato omicidio, all'ergastolo. Sempre grazie al contributo di pentiti tra i quali Pietro Esposito numerosi arresti furono eseguiti da polizia e carabinieri negli anni successivi nell'ambito delle indagini sulla «faida di Scampia».
La precedente evasione. Esposito stava scontando una pena per evasione dai domiciliari e sarebbe tornato libero a giugno dell’anno prossimo. L’ex collaboratore di giustizia, che negli anni passati aveva terminato di scontare le pene per vicende di sangue e viveva nel pescarese, è stato arrestato il 24 settembre 2011 per una rapina in abitazione. Lo hanno fermato con due complici i carabinieri del Nucleo operativo ed è finito in carcere. Poi, il 31 marzo 2012, gli sono stati concessi i domiciliari ma si è reso responsabile di evasione e il 18 aprile è finito di nuove in carcere per evasione. Quello di cui ha beneficiato sabato non era il primo permesso. Anche ad agosto si era assentato dal carcere ma aveva fatto regolarmente rientro. A seguito dell’evasione il carcere ha annullato una manifestazione in programma domenica proprio nella casa circondariale, il Festival della melodia, aperto ai detenuti.
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